Arriva il nuovo calendario 2024 del Fisco, che richiederà un nuovo documento obbligatorio anche per le partite IVA. Ecco i dettagli.
È in arrivo il nuovo calendario fiscale. Con l’ok al decreto adempimenti attuativo della delega fiscale viene cambiata l’agenda degli appuntamenti tributari. L’idea è tentare di ridurre o riordinare il ginepraio di 1.500 scadenze derivate dallo scorso anno. Arriva inoltre un allargamento della platea che ha accesso alla dichiarazione dei redditi precompilata. Questa include ora le persone fisiche con partita IVA, quindi coinvolgendo tutte le persone che fanno parte della flat tax.
Il Consiglio dei ministri ha apportato poche modifiche rispetto al testo depositato in Parlamento. Altro decreto approvato è quello sull’internazionalizzazione con la modifica al regime impatriati per rientro cervelli e anche il provvedimento di riforma dei giochi online. Non è ancora finalizzato, invece, il decreto Irpef, che verrà rivisto al Cdm del 28 dicembre. Questo porterà con sé il cambiamento dalle quattro aliquote attuali a tre nel 2024. Il rinvio è dovuto a un coordinamento tecnico con la Legge di Bilancio.
Questo perché sono state accolte durante l’esame del Senato delle richieste da parte delle regioni a statuto speciale e dalle province autonome di Trento e Bolzano, che hanno chiesto il recupero delle risorse perse con la rimodulazione degli scaglioni Irpef, con conseguenti tagli delle addizionali e riduzioni delle detrazioni.
I cambiamenti del decreto sugli adempimenti fiscali, invece, si sono concentrati sui provvedimenti attuativi e sul rispetto delle regole privacy e Gdpr. Una delle novità più importanti, come già accennato, è l’aumento della platea che ha accesso alla dichiarazione precompilata, includendo ora le persone fisiche proprietarie di partita IVA.
L’impatto più notevole sarà sugli oneri detraibili e deducibili già caricati dal Fisco, visto che chi accetterà le spese non sarà sottoposto a controlli formali. Questo avrà poca influenza per i forfettari che usano solo la partita IVA per ricevere ricavi e compensi, ma potrebbe essere molto utile per chi ha un reddito da lavoro dipendente o da pensione oltre alla partita IVA in flat tax.
La semplificazione più grossa sta, però, sul calendario. Verranno messe in pausa gli invii di lettere di compliance di agosto e dicembre, in modo da fare da “tregua” per i mesi più festivi. Viene anche unificata la scadenza dell’invio della dichiarazione dei redditi, che ora sarà sempre il 30 settembre. Da notare che, secondo gli esperti, questo cambiamento causerà complicazioni per i commercialisti, e potrebbe diventare difficile da sostenere per professionisti e imprese.
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