Trump ed il suo staff hanno utilizzato una popolare canzone in campagna elettorale per un breve video: è bastato a scatenare un vespaio!
La recente decisione dei White Stripes ha fatto scalpore nel mondo della musica e della politica, proprio dopo il risultato elettorale che ha visto vincere un candidato repubblicano. La band, conosciuta per il suo sound unico e carismatico, ha avuto un dibattito pubblico su come i propri brani vengano utilizzati, in particolare nel contesto della campagna elettorale di Donald Trump. Ecco cosa è successo.
Il celebre duo musicale aveva in origine deciso di intentare la causa legale contro Donald Trump per violazione del copyright. Secondo le fonti, la polemica era scoppiata a causa di un video promozionale pubblicato dal Save America PAC, dove veniva utilizzata come colonna sonora la famosa canzone “Seven Nation Army”. La clip, della durata di appena dieci secondi, ha sollevato un vespaio di critiche e reazioni.
Jack e Meg White, i due componenti della band, non hanno esitato a far sentire la loro voce sui social network. Infatti, in un post su Instagram, hanno chiaramente espresso il loro disappunto per l’uso non autorizzato del brano. «Non pensate nemmeno di usare la nostra musica, fascisti», era il messaggio inequivocabile che appariva sul loro profilo, evidenziando la loro posizione netta e non ambigua riguardo l’appropriazione della loro arte da parte della politica.
La musica e la politica: un confine sottile
Alla fine, la causa è stata ritirata il 10 novembre ma il gruppo ha comunque fatto sapere che si riserva di riaprila in caso di nuove evoluzioni riguardanti la questione. A quanto pare gli artisti non hanno gradito l’utilizzo del loro più famoso brano da un politico che, poco ma sicuro, è molto polarizzante in questo momento.
La scelta di ritirare la causa legale ha messo sotto i riflettori il difficile equilibrio tra musica e politica, una questione che ha suscitato opinioni contrastanti da vari angoli. In un periodo in cui le campagne elettorali utilizzano ogni mezzo a disposizione per catturare l’attenzione degli elettori, i diritti artistici possono spesso entrare in conflitto con le aspirazioni politiche. Il fatto che i White Stripes abbiano deciso di ritirare la loro causa non significa affatto che non ci siano stati degli impatti significativi; anzi, la loro azione legale ha attirato l’attenzione sul tema dei diritti d’autore e dell’appropriazione musicale.
Molte band e artisti si trovano spesso in situazioni simili. Utilizzare brani musicali famosi in campagne politiche può sembrare un buon modo per attirare fondi e supporto, ma è sempre un terreno scivoloso. Gli artisti hanno il diritto di tutelare la loro musica dall’uso che non ritengono opportuno. La cultura pop è diventata un campo di battaglia non solo per le idee, ma anche per i diritti. Questa tensione è evidente anche in altri casi passati, dove diversi artisti hanno dovuto affrontare situazioni simili. Insomma, quello che è successo con i White Stripes si inserisce in un discorso molto più ampio, riguardante il controllo degli artisti sulla propria opera.