La Legge 104 consente di dedurre molte spese mediche, necessarie per la cura dei disabili. Quali sono quelle oggetto dell’agevolazione?
Per tutelare i diritti dei soggetti affetti da disabilità e consentire l’accesso alle prestazioni mediche e sanitarie delle quali necessitano, la Legge 104/1992 prevede una serie di benefici economici e fiscali.
Per scoprire tutti vantaggi stabiliti dalla normativa, è opportuno consultare la Guida delle agevolazioni fiscali sulle spese sanitarie, aggiornata recentemente dall’Agenzia delle Entrate.
Nel dettaglio, le persone disabili possono portare in deduzione, al momento della compilazione della Dichiarazione dei Redditi, le spese mediche (generiche o di assistenza specifica) affrontate a causa si una grave e permanente invalidità o menomazione.
Fanno la facoltà di usufruire della deduzione coloro che hanno ottenuto il riconoscimento della disabilità dalla Commissione medica, ai sensi dell’art. 4 della Legge 104/1992, gli invalidi totali e i soggetti dichiarati invalidi da altre Commissioni mediche pubbliche predisposte all’accertamento dell’invalidità civile, di lavoro e di guerra.
Spese mediche e sanitarie deducibili: la lista completa pubblicata dall’Agenzia delle Entrate
Quali spese possono essere dedotte? Nella guida dell’Agenzia delle Entrate sono indicate le seguenti prestazioni:
- le spese mediche generiche, come quelle per acquistare medicinali o per usufruire di prestazioni rese da un medico generico;
- le spese di assistenza specifica.
Tra queste ultime sono comprese quelle relative a:
- l’assistenza infermieristica e riabilitativa, assicurata da personale paramedico qualificato;
- le prestazioni offerte dal personale professionale addetto all’assistenza di base oppure da operatori tecnico assistenziali;
- le prestazioni rese dal personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo, dagli educatori professionali, dagli addetti qualificati alle attività di animazione e di terapia occupazionale.
Per quanto riguarda la deducibilità delle prestazioni sanitarie offerte da personale qualificato, non è necessaria la prescrizione da parte di un medico. Dal documento di spesa, però, deve essere ben chiara la figura professionale in questione e la prestazione svolta dal professionista.
Rientrano tra le spese che possono essere dedotte in Dichiarazione dei Redditi anche quelle compiute per le attività di ippoterapia e musicoterapia.
In questo caso, però, è necessario che un medico accerti il reale bisogno delle attività e che vengano tenute all’interno di centri specializzati.
Non si può, invece, ottenere la deduzione delle spese sostenute per le sedute da un pedagogista. Il Ministero della Salute, infatti, non riconosce tale figura come un professionista sanitario.
La stessa regola vale per le spese sanitarie specialistiche e per l’acquisto dei dispositivi medici. Questi ultimi possono essere detratti al 19% in Dichiarazione dei Redditi, per l’importo che supera la soglia dei 129,11 euro (cd. franchigia).