Avete inviato la domanda per assegno invalidità INPS e ancora non avete ricevuto risposta? Ecco la pratica da seguire in questa situazione.
Quando si invia la domanda per l’invalidità INPS, è bene tenere presente il concetto di silenzio assenso in caso di mancanza di ricevuta risposta. Normalmente il silenzio assenso implica che, in mancanza di risposta, la richiesta si ritiene accettata. Questo concetto, però, non è valido per la domanda di invalidità INPS. Questi sono tenuti a rispondere, e la mancata risposta è generalmente causata da ritardi da parte degli impiegati dell’Asl nel trasmettere il verbale d’accertamento.
In assenza del silenzio assenso, è quindi necessario ricevere una risposta dall’INPS. Quanto bisogna attendere, quindi? La risposta è spiegata dalla circolare del 2009 dell’INPS. Sono necessari 30 giorni per la convocazione del cittadino per la visita medica, 15 giorni per il cittadino malato oncologico, 30 giorni per la validazione e 120 giorni per l’erogazione della prestazione economica. La visita viene effettuata dalla commissione medico-legale dell’Asl, al termine della quale viene riportato l’esito del controllo ed eventuali patologie che escludono successive visite di revisione. Se il cittadino non si presenta alla visita senza motivo giustificato la domanda verrà respinta e dovrà essere ripresentata. Il verbale dell’INPS viene inviato al cittadino al termine del processo.
Se l’esito del verbale crea problemi, è possibile fare ricorso entro sei mesi dalla presentazione del verbale. In questo caso, l’aspetto determinante per il giudice sarà l’accertamento tecnico introduttivo. C’è anche la possibilità che la visita di Invalidità non risulti soddisfacente, per esempio perché non viene riconosciuta una disabilità o riduzione della capacità lavorativa. In questo caso la soluzione è la stessa: bisogna presentare ricorso contro il verbale della Commissione medica, rispettando gli stessi tempi citati prima.
La procedura per richiedere la domanda di invalidità è completamente gratuita, inclusa la visita dal medico, che rilascerà il certificato senza bisogno di compenso. Non è possibile annullare un’eventuale domanda già inviata, quindi in caso di errori bisognerà fare un secondo certificato e inviarlo. Il certificato precedente resta nel sistema dell’INPS, ma non verrà preso in considerazione e si utilizzerà solo quello più recente, quindi questi errori non creeranno alcun problema: basta inviare tempestivamente la versione corretta all’INPS e si procederà regolarmente.
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