Ecco i criteri necessari da rispettare per l’assegnazione delle vantaggiose agevolazioni in grado di dimezzare i costi per il miglioramento dell’abitazione.
Nel corso del precedente anno, i consumi, investiti della crisi economica legata all’ascesa inflazionistica, hanno subito ulteriori flessioni anche dal punto di osservazione del comparto immobiliare; in altre parole, sulla compravendita delle case. Il mercato immobiliare costituisce da sempre un’importante indicatore economico, dal momento che tale settore è strategico e trainante sulle strade del PIL nazionale.
Il declino dei dati economici è stato innescato in ciò che rappresenta l’indotto del settore immobiliare: in prima istanza, nel settore finanziario dei mutui. D’altronde, l’inflazione tradotta nel consueto indice, prende simultaneamente forma nei tassi di interesse (regolati dalla Banca Centrale Europea), dai quali deriva il costo del denaro e dei servizi. Pertanto quei tassi si sono abbattuti sia sui finanziamenti per l’acquisto di un’abitazione sia a tasso fisso che variabile.
Non si è potuto parlare di una vera e propria crisi dei mutui grazie al fatto che l’erogazione dei bonus sui mutui per gli under 36 ha tamponato l’emorragia di prestiti, convertitasi in crescita delle richieste d’affitto (anche se tali bonus hanno registrato un modesto successo proprio a causa dei timori rispetto ai tassi applicati sulle rate. In compenso, per via delle note agevolazioni fiscali, sono stati dati confortanti quelli legati agli interventi esterni e interni alle abitazioni.
Inizialmente le detrazioni coprivano il 110% delle spese sugli interventi edilizi; oggi la percentuale è scesa al 50%, e su una soglia di spesa ridimensionata col tempo. Vale ancora la pena però di cogliere anche nel 2024, l’occasione di rendere più efficiente (oltre che esteticamente gradevole) la propria casa, riducendo l’impatto economico dei lavori. C’è tempo fino al 31 dicembre 2024.
Le detrazioni coinvolgono la ristrutturazione della casa secondo taluni precisi parametri. La misura, come accennato, è pari al 50% su una spesa complessiva fino a 96.000 euro, riguardante altresì gli interventi soltanto sulle pertinenze. Le spese detraibili secondo i limiti attuali coinvolgono anche interventi iniziati in anni passati. La detrazione porterà, al contribuente, lo sconto sul versamento dell’IRPEF.
Gli interventi che sono oggetto delle detrazioni riguardano: la riduzione della trasmittanza nelle pareti verticali e nelle coperture esterne; la riduzione della trasmittanza termica dei pavimenti esterni; installazione di impianti fotovoltaici, collettori solari, pompe di calore, microcogeneratori (Pe<50kWe), scaldacqua a pompa di calore, generatori di calore a biomassa, sistemi di contabilizzazione del calore relativi agli impianti centralizzati per una pluralità di utenze; sostituzione di generatori con generatori di calore ad aria a condensazione.
E poi ancora acquisto di elettrodomestici in classe A+ (asciugatrici, frigoriferi, lavastoviglie, forni, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici). È obbligatorio trasmettere all’ENEA tutte le informazioni sui lavori effettuati, in particolare gli interventi atti al risparmio energetico e all’uso di fonti rinnovabili; la comunicazione deve avvenire entro 90 giorni dalla data di fine lavori sul sito dell’ente dedicato ai bonus fiscali.
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