Crisi dei pannelli: rincari dei costi e cali della domanda mettono a rischio il settore

Il settore dei pannelli in Europa si trova ad affrontare una crisi significativa a causa dell’aumento vertiginoso dei costi delle materie prime e della diminuzione della domanda. Il metanolo, elemento essenziale per la produzione di collanti utilizzati nei pannelli, ha visto il suo prezzo schizzare da 250 euro a tonnellata all’inizio del 2024 a 480 euro entro la fine dell’anno. Le previsioni indicano ulteriori aumenti nel primo trimestre del 2025. Pablo Figueroa López, presidente della Federazione Europea dei Pannelli , definisce questa situazione come una “tempesta perfetta” per l’industria.

Aumento dei costi e contrazione della domanda

Nel contesto attuale, le difficoltà sono amplificate dalla tensione sui prezzi del gas, che hanno avuto ripercussioni simili a quelle affrontate dall’industria europea durante il biennio 2021-2022. Tuttavia, a differenza di quel periodo, quando la domanda di mobili e costruzioni era altissima, ora il mercato sta attraversando un rallentamento. A partire dall’estate, in particolare nelle nazioni dell’Europa centrale e orientale come Germania, Austria, Polonia e Slovacchia, si è assistito a una diminuzione della richiesta di pannelli. Questo deterioramento delle vendite ha spinto importanti gruppi tedeschi, polacchi e spagnoli a fermare temporaneamente o addirittura chiudere linee produttive.

La situazione è preoccupante, e Figueroa evidenzia che le aziende del settore stanno affrontando un aumento dei costi senza la possibilità di trasferirli ai consumatori, a causa della flessione della domanda. L’aumento dei costi delle materie prime, unito a un calo della domanda, ha reso insostenibili molte delle attuali operazioni industriali, con imprese che faticano a mantenere la propria competitività.

L’Italia e le misure di contrasto alla crisi

In Italia, sebbene le imprese sembrino resistere meglio rispetto ad altre nazioni, si registrano comunque segnali preoccupanti. Sempre più aziende del settore legno hanno optato per prolungare le ferie natalizie o hanno esercitato il diritto alla cassa integrazione per affrontare la crisi. Paolo Fantoni, presidente di Assopannelli, evidenzia che solo negli ultimi 3-4 mesi i prezzi del metanolo sono aumentati fino al 40%, con previsioni che potrebbero portare a un costo di ben 700 euro a tonnellata nel primo trimestre del 2025.

L’industria sta cercando di confrontarsi con un contesto di fermi temporanei e incidenti nei principali impianti di produzione di metanolo, circostanze che aggravano ulteriormente la situazione, creando uno stallo nella catena di approvvigionamento. Non è solo il metanolo a preoccupare: anche il prezzo di due cruciali componenti chimici, urea e melammina, è stato influenzato dalle attuali difficoltà di approvvigionamento. Le attese di una risposta della Commissione Europea riguardo a nuovi dazi antidumping sui prodotti cinesi a basso costo potrebbero apportare cambiamenti significativi nel mercato.

Necessità di supporto per il settore energivoro

La compressione delle marginalità aziendali si fa sentire duramente. Fantoni sottolinea come il 2024 abbia visto un calo significativo delle entrate nel settore, con una riduzione stimata del 9,5% nelle vendite di pannelli tra gennaio e settembre, secondo l’ultimo report della FederlegnoArredo. Gli imprenditori del settore nutrono speranze per una ripresa legata al mercato immobiliare e alle ristrutturazioni, il cui esito dipende però dall’andamento dei tassi d’interesse stabiliti dalla BCE.

Il dibattito sul tema dei costi è cruciale, e le aziende si trovano nella posizione di dover sollecitare un intervento da parte del governo e della Commissione Europea per ottenere indennizzi e misure di supporto. Fantoni sottolinea l’importanza di riconoscere l’industria dei pannelli in legno tra i settori energivori, equiparandola ad altri comparti come ceramica, acciaio e chimica. Questo riconoscimento è essenziale per salvaguardare le operazioni delle imprese in un momento così critico, contribuendo a stabilire una base più solida per il futuro del settore.

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