Il panorama del commercio elettronico e delle tecnologie digitali in Italia sta vivendo una crescita significativa, grazie anche al lavoro svolto dagli Osservatori Digital Innovation. Questi centri di ricerca, operativi dal 1999, si distinguono per il loro impegno nella produzione di report e nell’organizzazione di eventi che coinvolgono una vasta gamma di attori del settore. Ogni anno, l’attività degli Osservatori culmina in eventi di grande rilevanza che richiamano migliaia di partecipanti.
I titoli dei quotidiani, che evidenziano l’evoluzione di ambiti come la valorizzazione della blockchain o i progressi nella sanità digitale, spesso poggiano su dati raccolti dagli Osservatori Digital Innovation. Ogni anno, circa 300 eventi vengono realizzati, attirando la partecipazione di 50mila persone. Questo flusso di dati e informazioni è essenziale per comprendere le dinamiche di un settore in continua metamorfosi. Alessandro Perego, Responsabile Scientifico degli Osservatori, sottolinea che “l’obiettivo principale è promuovere l’uso con consapevolezza dell’innovazione digitale.”
La base di partenza per raggiungere questa meta è la comprensione approfondita dei fenomeni che caratterizzano il cambiamento tecnologico. Solo nell’ultimo anno, sono stati pubblicati oltre 100 report di ricerca e sono stati realizzati numerosi eventi, che hanno contribuito a formare un quadro ben definito delle tendenze attuali in ambito digitale. L’approccio informato e proattivo degli Osservatori ha permesso di influenzare le decisioni strategiche nel settore, rendendo i dati non solo una risorsa, ma anche uno strumento per guidare scelte consapevoli.
Gli Osservatori Digital Innovation non operano in isolamento. Essi collaborano con partner provenienti da vari ambiti, superando i confini del settore digitale per includere attori di diverse aree, dalla finanza all’energia, dalla produzione alla distribuzione. Questo approccio mira a favorire una comprensione olistica dell’innovazione tecnologica, rivolgendo l’attenzione anche agli utenti finali. Nel 2025, si prevede che il budget per i finanziamenti di ricerca aumenterà notevolmente, avvicinandosi a quota 20 milioni, con l’obiettivo di dare vita a nuovi Osservatori focalizzati su tematiche come la robotica e l’utilizzo del digitale nelle fasce più giovani e in quella anziana della società.
Perego aggiunge che “questa strategia non solo promuove la crescita di nuovi centri di ricerca, ma contribuisce anche alla creazione di posti di lavoro e supporta l’Università con risorse per attività di ricerca e borse di studio.” Gli Osservatori rappresentano così un importante motore di sviluppo non solo per l’innovazione digitale, ma anche per la formazione accademica e la formazione professionale degli studenti.
L’impatto degli Osservatori Digital Innovation si estende oltre l’attività di ricerca e formazione. Tra il 2018 e il 2023, questi centri hanno realizzato oltre 260 pubblicazioni scientifiche, collaborando con 26 università a livello internazionale e coinvolgendo più di 2.000 studenti attraverso stage e tesi. La rete di collaborazioni si allarga ulteriormente con l’integrazione di 1.150 aziende, 100 associazioni di categoria e oltre 400 startup, oltre a dieci Ministeri e 23 istituzioni pubbliche.
Queste collaborazioni servono a definire normative, sviluppare strategie per il digitale e promuovere l’introduzione sistematica di innovazioni tecnologiche, contribuendo a plasmare un ecosistema più integrato e reattivo. La sfida di integrare queste attività con le regole di un ateneo pubblico, sebbene inizialmente complessa, ha portato a un modello che oggi produce ricerca, conoscenza e opportunità professionali per tanti giovani e professionisti.
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