Una delle preoccupazioni maggiori per una persona che affitta casa è ritrovarsi con un locatario che non adempie ai suoi obblighi: cosa fare in questi casi?
Una delle condizioni che ha spinto negli ultimi anni tantissime persone a prediligere gli affitti brevi è proprio questa. Il timore di non ricevere quanto dovuto a lungo termine e quindi ritrovarsi in una situazione difficile da risolvere.
Risulta fondamentale capire cosa dice la legge, ma soprattutto quali sono gli oneri e gli obblighi per locatore e locatario e in che modo potersi tutelare attraverso il contratto e indicazioni specifiche a cui appellarsi nei casi più spiacevoli.
Locatario non paga l’affitto: dopo quanto si ottiene l’immobile
Il mancato pagamento dell’affitto porta alla condizione, per il proprietario di casa, di richiedere all’inquilino di lasciare l’immobile. Tuttavia, anche se sembra una condizione semplice da risolvere, non è così. Questo perché la legge comunque tutela la persona che non può essere sfrattata così facilmente.
Secondo quanto previsto dalla legge dopo 20 giorni di ritardo sul mancato pagamento, è lecito per il proprietario di casa far partire la procedura di sfratto. Questo vale anche nei casi in cui il conduttore non paghi le bollette da almeno due mesi. Nel momento in cui la persona riceve l’avviso di sfratto ha 60 giorni per lasciare la casa, che possono diventare anche di più laddove ci siano condizioni economiche difficili che hanno spinto lo stesso a non adempiere ai suoi obblighi.
Quindi si può tramutare in un’attesa di mesi. Senza considerare poi che la situazione diventa ancor più difficile se nel nucleo familiare che risiede ci sono disabili, anziani o bambini. In questo caso infatti non è così facile richiedere l’immobile di proprietà anche se questi non pagano, c’è bisogno di altre figure per procedere come gli assistenti sociali perché si rischiano danni psicologici.
Questi elementi chiariscono quindi come, pur essendo la legge a tutela della persona che affitta, laddove ci si trovi in situazioni particolari non è più un vincolo così rigido perché altre condizioni prevalgono sul resto. Questo vuol dire quindi che, quando si palesa una situazione di svantaggio per il locatario che non può e non riesce a sopperire al pagamento, lo sfratto non avviene e viene ritardato.
Un altro dato importante riguarda la morosità poiché, laddove, anche in tribunale la persona saldi quanto dovuto e quindi adempia, seppur in ritardo, al saldo, può restare nell’immobile. Non sorprende quindi che per tutti questi motivi spesso si decida di usare la casa per affitti brevi e temporanei che creano meno possibilità affinché si palesi una situazione di questo tipo.