Sempre da febbraio, come da direttiva UE, partirà lo scambio di informazioni tra le Autorità competenti e i gestori delle piattaforme digitali (in Italia e anche extra-UE). In sostanza, i gestori dovranno per forza comunicare all’Agenzia delle Entrate “i dati sulle vendite di beni e sulle prestazioni di servizi realizzate dai contribuenti privati attraverso i loro siti e le loro app“.
Tecnicamente, è molto semplice: un utente vende tramite una piattaforma (Vinted, Subito.it, Booking eccetera) beni o servizi (es. abiti o immobili in affitto) e la piattaforma dovrà inviare i dati fiscali non solo all’Ente di riferimento ma a tutti quelli della UE. In questo modo chi guadagna pagherà le tasse dovute al Paese oggetto di introiti. La prima comunicazione di questi dati deve avvenire entro il 31 gennaio 2024, in relazione ai guadagni 2023.
Non è tutto, perché se le piattaforme o siti in oggetto non adempiono, incorreranno in sanzioni anche piuttosto elevate. Si parla di multe dai 3 mila ai 31 mila euro per mancata comunicazione dei dati sopra citati. Secondo le prime stime, l’UE farà sborsare ai cittadini di tutti gli Stati qualcosa come 30 miliardi.