Sta per essere definita la nuova trattativa sul contratto dei bancari, la quale potrebbe portare a un aumento di stipendio per i professionisti coinvolti. Le novità potrebbero essere introdotte già entro la fine del mese di novembre. Vediamo di cosa si tratta
Buone notizie in vista per i bancari italiani.
Stando alle ultime indiscrezioni, il contratto collettivo nazionale dei bancari sarebbe, infatti, in dirittura d’arrivo e interessanti novità potrebbero già essere introdotte entro il prossimo 25 novembre.
L’accordo riguarderebbe circa 270.000 bancari italiani e potrebbe portarli a ricevere un aumento di stipendio di 435 euro, oltre che godere del ripristino della base di calcolo del Tfr (ridotta con il contratto del 2012, ndr) e del taglio all’orario di lavoro settimanale.
Lo scorso 6 novembre il Comitato di Presidenza dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana, ndr) si è riunito in assemblea a Roma, dove ha conferito pieno mandato alla Presidente del Comitato Affari Sindacali, Ilaria Dalla Riva, al Direttore Generale, Giovanni Sabatini, e a tutto il CASL (Comitato per gli Affari Sindacali e del Lavoro, ndr) per definire nel dettaglio il nuovo contratto collettivo nazionale dei bancari.
In questa ottica, oggi (giovedì 9 novembre 2023, ndr) è fissato un primo appuntamento con FABI, FISAC, CGIL, UILCA e First CISL per discutere in maniera approfondita di tutti i temi presenti sul tavolo di lavoro.
A partecipare al negoziato è anche Intesa Sanpaolo, la quale resta fuori nella forma dal CASL, ma ha diritto di prendere parte alle trattative.
Lo scorso febbraio il colosso bancario aveva, infatti, revocato il mandato per la rappresentanza sindacale all’ABI, volendo gestire in autonomia la propria partecipazione ed è così che farà.
Intesa Sanpaolo, dunque, prenderà parte al negoziato sfruttando la formula dell’invito permanente.
L’obiettivo, da tutte le parti, è quello di chiudere questa fase di trattativa entro la fine del mese di novembre, così che tutti i bancari possano godere dell’imminente aumento di denaro in busta paga già da dicembre di quest’anno.
Nello specifico, la data fissata sarebbe quella del 25 novembre, dal momento che lo slittamento anche di pochi giorni nella chiusura dei commerciati porterebbe a far scivolare il primo aumento in busta paga a gennaio del 2024.
Il motivo? Una volta trovato l’accordo finale, i bancari dovranno votare l’intesa nelle proprie assemblee e ciò comporta dei tempi tecnici di certo non irrilevanti.
Ciò che interessa maggiormente a tutte le parti è, però, trovare sì un accordo in tempi brevi, ma soprattutto trovare un buon accordo.
Come detto, l’obiettivo è quello di ottenere un aumento di 435 euro nello stipendio, ma anche di risolvere altre problematiche.
Un nodo da sciogliere, per esempio, resta quello che riguarda la mobilità sul territorio dei bancari.
I sindacati spingono per rendere più rigida la mobilità all’interno di parametri più stringenti, mentre le banche chiedono di aumentare la possibilità di spostare il proprio personale in base alle necessità aziendali (ciò accade in quanto sempre più sportelli e filiali vengono chiuse, per via di continue fusioni, ndr).
Altro punto da discutere è quello che riguarda il turnover del personale senior, il quale dovrà essere sostituito da forze fresche, da lavoratori più giovani.
Non solo. Resta da definire anche la richiesta di riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali.
Una serie di questioni che dovranno essere risolte nei prossimi incontri che si terranno tra le varie parti da qui a fine mese.
Nel frattempo, il CEO di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha annunciato di voler erogare già entro fine anno un’anticipazione degli incrementi stipendiali e di ripristinare la base piena del calcolo del Tfr.
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