Se ti pignorano il conto corrente, c’è un modo per poterlo riattivare e riprendere il controllo della situazione. Ecco come fare.
Quando si lavora, per facilitare l’accredito dello stipendio, si apre, di solito, un conto corrente. Da qui si gestiscono tutte le varie entrate e uscite, e ci si può fare un’idea più concreta della propria situazione finanziaria.
Nel tempo, purtroppo, per un motivo o per un altro, capita di chiedere dei prestiti, ma non sempre tutto va per il meglio, e questo può causare il non riuscire più a pagare i debiti contratti. L’istituto di credito che ci ha erogato il prestito cercherà di riavere i soldi, e a quel punto, se non si riesce in nessun modo a recuperare, scatta il cosiddetto pignoramento del conto corrente.
Quando scatta questo sistema, si va in banca per capire come bloccare il tutto, ma ci si sente rispondere che non è possibile agire. Cerchiamo dunque di capire come fare per riuscire a sbloccare un conto corrente pignorato e a rientrare in possesso dei nostri soldi.
Conto corrente, come sbloccarlo: tutte le possibilità
Nel momento in cui un conto corrente è pignorato dall’ufficiale giudiziario, si può sbloccare solo se il creditore lo chiede o se è il magistrato a ordinarlo.
Si potrebbe tentare mettendosi d’accordo con la finanziaria per rateizzare il debito, oppure fare tutto in una volta, pagando una quota più bassa, il cosiddetto saldo e stralcio. A quel punto, potrebbe avvenire il suddetto sblocco, ma non bisogna illudersi.
Se l’istituto di credito ha bloccato la somma di cui necessita per coprire il credito con le spese, potrebbe non rinunciarvi. In ogni caso, sbloccare un conto richiede tempo. Per farlo bisognerà contattare il legale del creditore, accordarsi e se non ha depositato il pignoramento, può decidere di rinunciarvi. Sbloccare, invece, un conto corrente pignorato dal Fisco, non è così complicato.
Bisogna, infatti, accordarsi con l’Agenzia delle Entrate e non si passa neanche per il tribunale, ma basta che il Fisco rateizzi le somme in questione perché il conto smetta di essere pignorato. Tra l’altro, l’Agenzia non può rigettare una richiesta di rateizzazione se il debito è al di sotto di 60 mila euro e le rate non vanno oltre le 72. Una cosa importante da tenere a mente è di cercare di risparmiare e arrivare il meno possibile al punto da farsi pignorare il conto.