La digitalizzazione dei servizi ha molte criticità: nonostante i controlli di sicurezza può capitare che il conto corrente venga svuotato in pochi minuti.
La moneta “virtuale” è comoda, pratica, aiuta a combattere l’evasione, e fino a poco tempo fa si credeva che avere una carta di credito proteggesse dai furti dei portafogli coi contanti.
Invece i criminali sono riusciti a trovare molti sistemi per svuotare anche le “tasche digitali”. Purtroppo l’unico modo per difendersi è quello di non abbassare mai la guardia perché spesso gli istituti bancari non tutelano i clienti e non rimborsano in caso di truffa.
Occhio al tuo conto corrente virtuale, sei a rischio e la banca può non risarcirti
Di recente – ma è solamente l’ultimo caso in ordine cronologico – una donna si è vista rubare tutti i soldi che aveva ne conto, e più precisamente 40 mila sterline.
Si sa che la vittima di questa truffa aveva un conto su Revolut, una sorta di app finanziaria simile a una banca ma che non offre tutti i servizi dei classici istituti bancari. Differenze tecniche a parte, però, la donna aveva in un conto i suoi risparmi e con un sistema molto efficace i criminali li hanno rubati tutti.
La donna ha raccontato la sua amara esperienza e ha affermato che tutto è avvenuto in pochi minuti. Ad un certo punto ha ricevuto una telefonata dal suo commercialista che la invitava a chiamare un addetto alla sicurezza di Revolut, che ovviamente era falso.
La donna ha chiamato il numero di telefono ed era convita di parlare con una persona dello staff antifrode di Revolut, perché, come afferma la vittima, “la persona con cui ero al telefono aveva pieno accesso ai dettagli del mio conto ed era in grado di citare le transazioni passate, persino i codici di verifica inviati per confermarle“.
Il truffatore, quindi, aveva già in suo possesso preziose informazioni e la donna gli ha creduto. Per scongiurare una frode, il (finto) operatore ha inviato dei codici alla donna, che li ha poi comunicati. Qui è scattata la truffa vera e propria: grazie ai codici i criminali hanno avuto pieno accesso al suo conto e hanno effettuato 28 bonifici ai loro complici. La donna si è ritrovata col conto in rosso.
Il problema è che Revolut non ha nel suo regolamento norme a tutela dei suoi consumatori e la vittima, nonostante la denuncia alle Autorità, non ha potuto nemmeno ricevere un rimborso. Ecco perché è sempre bene diffidare di qualsiasi comunicazione arrivi dalla banca, soprattutto se virtuale e soprattutto se si chiedono azioni come la comunicazione di codici di sicurezza.