Congedo di maternità, è possibile anche per chi lavora con Partita IVA: ecco quali sono i requisiti fondamentali e le somme previste.
Se sei una lavoratrice autonoma con Partita Iva, potresti chiederti se hai diritto all’indennità di maternità, specialmente se operi con il regime forfettario. Contrariamente a un comune fraintendimento, l’indennità di maternità non è riservata solo alle lavoratrici dipendenti ma si applica anche alle autonome.
Innanzitutto, è importante sfatare il mito che solo le lavoratrici dipendenti abbiano diritto a questo beneficio. L’indennità di maternità è concessa a tutte le lavoratrici, indipendentemente dal tipo di contratto. Questo significa che le lavoratrici autonome con Partita Iva, comprese quelle in regime forfettario, hanno anch’esse diritto a tale indennità.
Congedo di maternità, è possibile anche per lavoratrici autonome
Quali sono i requisiti per accedere a questo beneficio? In sostanza, la lavoratrice autonoma forfettaria deve essere iscritta alla Cassa di riferimento e in regola con i versamenti dei contributi previdenziali. A seconda del caso, l’iscrizione potrebbe riguardare la gestione separata INPS, la gestione artigiani e commercianti INPS o la cassa previdenziale specifica della categoria professionale. Se sei una di quelle mamme con Partita Iva in regime forfettario, puoi stare tranquilla: se sei iscritta alla tua Cassa di riferimento e hai sempre versato i contributi, hai diritto all’indennità di maternità.
Le differenze tra lavoratrici subordinante e autonome durante il periodo di maternità sono da considerare attentamente. Mentre entrambe hanno diritto a cinque mesi di maternità, le lavoratrici autonome possono scegliere se continuare a lavorare durante questo periodo. A differenza delle dipendenti che interrompono la propria attività, le autonome possono mantenere un certo grado di flessibilità.
Un aspetto importante da valutare è l’importo dell’indennità di maternità per le forfettarie. Queste lavoratrici ricevono una somma pari a cinque mensilità, calcolata sull’80% del reddito professionale dichiarato nel secondo anno fiscale precedente. Questa cifra rimane invariata anche se la lavoratrice autonoma decide di continuare a lavorare durante il periodo di maternità. Infine, oltre all’indennità di maternità, le madri con Partita Iva in regime forfettario possono usufruire di sei mesi di congedo parentale nei primi tre anni di vita del bambino, con un’indennità corrispondente al 30% della retribuzione.
Essere una mamma con Partita Iva non significa rinunciare ai benefici del congedo parentale e dell’indennità di maternità. Il sistema previdenziale italiano riconosce e supporta anche le lavoratrici autonome, garantendo loro i diritti fondamentali durante la gioiosa e impegnativa fase della maternità.