Chi può beneficiare della proroga del Superbonus confermata: tutte le informazioni su requisiti e condizioni dei vantaggi fiscali per risparmiare sulla ristrutturazione della casa.
Il Decreto Asset è stato introdotto dal Governo Italiano con l’obiettivo di aumentare l’efficienza ed il valore delle pubbliche amministrazioni attraverso una gestione più attenta, ottimizzata e moderna delle risorse patrimoniali. Tale decreto prevede la creazione di un’agenzia per la gestione degli immobili pubblici, la valorizzazione delle proprietà immobiliari, attraverso la loro riqualificazione o la loro vendita, ed il miglioramento della gestione degli immobili inutilizzati o non ottimizzati.
L’introduzione del Decreto Asset ha rappresentato un passo importante verso la modernizzazione delle istituzioni pubbliche, favorendo la creazione di valore aggiunto e contribuisce alla ripresa economica del paese.
Nel processo di conversione del decreto Asset (legge 104 datata 10 agosto 2023), le estensioni inizialmente previste nel decreto legge sono state sostenute, senza alcun nuovo emendamento approvato.
Nel periodo di conversione del decreto Asset, diversi emendamenti erano stati proposti, anche dalla maggioranza al potere, con lo scopo di estendere i termini per beneficiare del Superbonus alle attuali percentuali. In particolare, a causa della grande quantità di cantieri in attesa, l’obiettivo era estendere il Superbonus 110% a coloro che avevano già iniziato i lavori.
Le proposte di estensione del Superbonus per i lavori in corso sono state respinte dalla Commissione Ambiente e Industria del Senato a fine settembre, mettendo a rischio circa 20.000 cantieri che potrebbero non essere in grado di completare i lavori iniziati.
Contemporaneamente, hanno iniziato a circolare le prime indiscrezioni sulla proposta del governo di un nuovo decreto specifico per riformare le leggi e introdurre diversi livelli di detrazione fiscale a seconda dell’efficienza energetica raggiunta o in base al reddito.
Gli emendamenti proposti per l’estensione del Superbonus per i cantieri in corso cercavano di proteggere i progetti già in atto che beneficiano di detrazioni più alte di quelle previste per il 2024. In particolare, la legge attualmente in vigore prevede per il 2024 la possibilità di detrazioni del 70% e per il 2025 del 65%.
Gli articoli 24 e 25 del decreto Asset ora in via di conversione prevedono:
– l’estensione fino al 31 dicembre 2023 per l’utilizzo del Superbonus 110% per le abitazioni unifamiliari che al 30 settembre 2022 hanno già completato il 30% del progetto totale;
– la notifica all’Agenzia delle Entrate della mancata utilizzazione del credito indiretto.
Tuttavia, questo provvedimento è considerato insufficiente per far fronte alle esigenze di imprenditori e proprietari che si trovano con progetti bloccati a causa della scarsa liquidità disponibile per i crediti inceppati accumulati. Ed ecco quindi alcune proposte discusse per far fronte a questo disagio.
Gli emendamenti sono stati proposti dall’opposizione, e in particolare dal PD e dal Gruppo Misto, ma anche dalla maggioranza stessa.
Le modifiche proposte, seppur con diverse formulazioni, prevedevano tutte un’estensione del periodo per i cantieri fermi, in modo che le parti interessate potessero continuare a beneficiare delle stesse detrazioni su cui si sono basati quando hanno iniziato i lavori.
Uno degli emendamenti su cui c’era maggiore fiducia prevedeva l’estensione del Superbonus alle stesse condizioni previste al 31 dicembre 2023 fino al 30 giugno 2024. Un altro emendamento prevedeva l’estensione fino al 31 dicembre 2024.
L’emendamento principale di cui si è discusso consente di avvalersi di tale estensione se sono presenti le condizioni previste dall’articolo 2, comma 2, del decreto-legge del 16 febbraio 2023, n. 11. Le condizioni previste dall’emendamento includono:
– presentazione della Cilas per interventi diversi da quelli effettuati su condomini;
– risoluzione assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e la presentazione della CILAS per i condomini;
– presentazione della domanda per ottenere il permesso di demolire e ricostruire gli edifici.
Tuttavia, tutti gli emendamenti sono stati respinti in Commissione e quindi non verranno discussi in Parlamento, dove dovrà essere convertito il decreto Asset (decreto 104 del 2023).
Critiche sono state mosse dall’opposizione, che si è rammaricata per la mancanza di considerazione per le richieste di migliaia di cittadini e lavoratori preoccupati, così come dai rappresentanti delle categorie economiche come l’Ance.
Tuttavia, questi emendamenti non sono stati approvati e ora è necessario fare un’analisi dei termini previsti nel decreto Asset. Questi sono i soggetti che potranno usufruire dell’estensione del Superbonus prevista dal decreto Asset.
L’articolo 24 del decreto Asset convertito specifica l’estensione del Superbonus fino al 31 dicembre 2023, rispetto alla scadenza originaria del 30 settembre 2023. Questo riguarda:
Le case singole con accesso privato e funzionalità indipendente, a patto che il 30% dei lavori sia completato entro il 30 settembre 2022.
Il calcolo del 30% dei lavori può includere opere non sostenute dall’articolo in questione.
L’agevolazione rimarrà al 90% per tutti i lavori effettuati nel 2023, mentre scenderà al 70% per le spese sostenute nel 2024 e al 65% per le spese sostenute nel 2025.
Non è ancora stato stabilito se nei mesi a venire ci sarà un intervento specifico che riscriverà completamente le regole del Superbonus.
Nella rielaborazione del decreto Asset viene mantenuto il contenuto dell’articolo 25, riguardante le notifiche di incapacità di utilizzo da parte del cessionario di crediti già trasferiti o scontati in fattura.
Se il cessionario non è in grado di disporre dei crediti fiscali che possiede e se questi non sono più utilizzabili per ragioni diverse dalla scadenza prevista per il loro utilizzo secondo la legge, è obbligato add informare l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dal verificarsi dell’evento.
La notifica può essere fatta a partire dal 1° dicembre. Se l’evento che ha reso il credito inutilizzabile è noto prima del 1° dicembre 2023, la comunicazione deve essere effettuata entro il 2 gennaio 2024.
Per tali crediti, esistono diverse opzioni di recupero:
– Può essere effettuato un uso diretto della detrazione pertinente;
– Un contributo può essere fornito sotto forma di sconto sull’importo dovuto, che non può eccedere l’importo dovuto stesso, anticipato dal fornitore di beni e servizi riguardanti gli interventi agevolati;
– Può essere optato per la cessione di un credito fiscale equivalente alla detrazione pertinente.
Se non viene adempiuto l’obbligo di comunicazione, verrà inflitta una multa di 100 euro.
Si sottolinea che l’obbligo di comunicazione è stato confermato con la conversione del decreto Asset, ma stiamo ancora aspettando l’azione del capo dell’Agenzia delle Entrate riguardo al metodo di comunicazione. Senza dubbio, questa azione verrà prima del 1° dicembre 2023.
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