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Chi sarà il primo trilionario della storia? I patrimoni dei ricchissimi crescono sempre di più

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Marco Garghentino

Continua a crescere a dismisura il divario tra i ricchi e i poveri nel Mondo. Secondo i dati raccolti dall’Oxfam, nei prossimi dieci anni il Mondo potrebbe accogliere il suo primo “trilionario”. Chi punta a questa impresa?

Dai milionari ai miliardari e presto al primo trilionario della storia.

È questo il passaggio che il Mondo si appresta a vivere, da qui a dieci anni.

A raccontarlo sono gli ultimi dati raccolti dall’Oxfam, secondo cui il divario tra ricchi e poveri sta continuando a crescere a dismisura, tanto che non basteranno due secoli per porre fine alla povertà.

Il primo trilionario al Mondo? Non è più un’utopia

Elon Musk, Bernard Arnault, Jeff Bezos, Larry Ellison e Warren Buffett.

Questi sono i nomi che, secondo quanto riportato da Oxfam (in accordo con i dati espressi da Forbes, ndr), rappresentano i cinque uomini attualmente più ricchi al Mondo e che negli ultimi tre anni hanno visto più che raddoppiare i propri patrimoni.

Jeff Bezos potrà diventare il primo trilionario della storia? | Immagine Ansa EPA @NINAPROMMER – Lamiapartitaiva.it

Dal 2020 a oggi, le ricchezze di questi cinque super ricchi sono passate da 405 a 869 miliardi di dollari, per un aumento stimato di circa 14 milioni di dollari ogni ora.

Una crescita esponenziale che, qualora dovesse affermarsi sui ritmi attuali, porterà uno di questi cinque fortunati a diventare il primo trilionario della storia dell’umanità entro i prossimi dieci anni.

Impossibile stabilire già oggi chi prima degli altri riuscirà ad accumulare un trilione (troppi i fattori in gioco, ndr), ma è molto probabile che a toccare tale vetta nel prossimo decennio sarà proprio una di queste cinque persone.

Una previsione che è emersa dall’ultimo rapporto redatto da Oxfam, il cui titolo è: “Disuguaglianza: il potere al servizio di pochi”.

Si tratta di un documento in cui Oxfam ha provato a marcare le enormi differenze economiche che oggigiorno sono presenti sulla Terra, fornendo una serie di dati davvero allarmanti.

Se nei prossimi dieci anni il Mondo accoglierà il suo primo trilionario, non basteranno invece nemmeno due secoli per eliminare la povertà.

L’aumento della ricchezza tra i miliardari negli ultimi tre anni, infatti, “è stato poderoso, mentre la povertà globale rimane inchiodata a livelli pre-pandemici”, ha spiegato l’Oxfam.

Al momento attuale, i miliardari nel Mondo hanno aumentato le proprie ricchezze di circa 3.300 miliardi di dollari rispetto al 2020, con i loro patrimoni che sono cresciuti ben tre volte più rapidamente del tasso di inflazione.

“Il 2023 è destinato a essere ricordato come l’anno più redditizio di sempre”, sottolinea l’Oxfam nel proprio documento, dal momento che 148 tra le più grandi aziende sulla Terra hanno realizzato circa 1.800 miliardi di dollari di profitti tra il giugno del 2022 e il giugno del 2023.

Ciò significa un aumento dei 52,5% degli utili rispetto alla media dei profitti fatta segnare nel quadriennio intercorso tra il 2018 e il 2021.

I miliardari sono quindi diventati ancora più ricchi, mentre a subire l’aumento dei prezzi (l’inflazione, ndr) sono stati i salari dei dipendenti, i quali si sono abbassati in moltissimi casi.

È andata così ad acuirsi una disparità economica già molto netta, con l’Oxfam che ha tenuto a specificare come nel 2020 la disuguaglianza internazionale dei redditi abbia fatto registrare il più alto incremento su base annua dal 1990.

A giocare un ruolo determinante è stata, purtroppo, anche la pandemia di Covid-19, la quale ha inflitto duri colpi soprattutto all’economia dei Paesi più poveri.

Ricchi contro poveri

Stando ai dati divulgati dall’Oxfam, la ricchezza globale continua a concentrarsi nella regione Nord del Globo.

Jeff Bezos potrà diventare il primo trilionario della storia? | Immagine Ansa EPA @NINAPROMMER – Lamiapartitaiva.it

Qui vive solamente il 21% della popolazione mondiale, il quale possiede però il 69% della ricchezza netta privata.

A essere più ricchi sono soprattutto gli uomini, i quali detengono una ricchezza che supera di 105.000 miliardi di dollari quella delle donne.

L’Oxfam ha anche riportato i dati raccolti da Wealth X, secondo i quali l’1% più ricco nel Mondo possiede ben il 43% di tutte le attività finanziari globali.

Restringendo il focus solo sull’Europa, l’1% più ricco possiede il 47% della ricchezza totale del continente. Una situazione che si ripresenta simile anche in Asia.

E in Italia? Alla fine del 2022, l’1% più ricco deteneva una ricchezza 84 volte superiore a quella del 20% più povero della popolazione.

Numeri impressionanti e che danno l’idea del nettissimo divario che continua a esserci tra ricchi e poveri. Nello Stivale, in Europa e nel Mondo.

Concentrandosi sui Paesi dell’UE, l’Oxfam ha mostrato come i cinque miliardari più ricchi (Bernard Arnault, Amancio Ortega, Francoise Bettencourt Meyers, Dieter Schwarz e l’italiano Giovanni Ferrero, ndr) abbiano aumentato la propria ricchezza del 76%.

Sono passati, infatti, da 244 a 429 miliardi di euro negli ultimi tre anni, tenendo un ritmo d’incremento dei rispettivi patrimoni di 5,7 milioni ogni ora.

Nello stesso lasso di tempo, il 99% della popolazione dell’UE si è invece impoverita.

Basterebbe quindi tassare maggiormente questi super ricchi per livellare il divario e aiutare anche i più poveri? Potrebbe essere sicuramente un aiuto importante.

D’altronde, nonostante rappresenti meno del 6% della popolazione mondiale, l’UE racchiude al suo interno circa il 15% dei miliardari di tutta la Terra, così come anche il 16% della ricchezza miliardaria totale.

“Tassando equamente i più ricchi d’Europa, l’UE potrebbe iniziare a ridurre il divario tra loro e il resto della popolazione”, ha affermato Chiara Putaturo, esperta fiscale UE dell’Oxfam.

Solo in Italia, i miliardari sono cresciuti in numero da 36 a 63 (ben 27 in più, ndr), con il valore combinato dei loro patrimoni che è salito così da 68 a 217,6 miliardi di dollari (+46%).

A essere aumentati nel Belpaese sono però anche i poveri, i quali hanno subito l’effetto dell’aumento del costo della vita.

“Una dinamica destinata ad aggravarsi in virtù del rallentamento dell’economia nazionale nel 2023, della riduzione delle misure compensative contro il caro-vita e della portata degli strumenti che hanno sostituito il reddito di cittadinanza”, ha specificato l’Oxfam nel documento presentato in occasione del Forum Economico Mondiale che si è tenuto, come di consuetudine, nella città svizzera di Davos.

Secondo Oxfam Italia, le manovre messe in campo finora dal Governo Italiano, a guida Giorgia Meloni, non basteranno a sostenere i più poveri in Italia, motivo per cui la disuguaglianza tra quest’ultimi e i ricchi sembra destinata a continuare a crescere, sia nel prossimo futuro che in quello più lontano.

Marco Garghentino

Brianzolo dal 1996, ho sempre pensato che la comunicazione sia la principale arte che l’uomo ha sviluppato nei secoli. Amo lo sport, conoscere il Mondo ed essere informato. Ogni vita ha una storia e spesso vale la pena raccontarla.

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