Uno dei quesiti che i pensionati si pongono con maggiore ricorrenza è se abbiano accesso o meno ad un finanziamento e in che modo.
Per coloro che sono usciti dal mercato del lavoro può essere necessario dover avere una somma aggiuntiva all’importo mensile o ai propri risparmi per fronteggiare una spesa improvvisa o un’emergenza. In quel caso risulta utile capire come muoversi per evitare errori.
Quando il reddito lo consente ciò che si fa tradizionalmente è richiedere un prestito, quindi una somma alla banca o all’istituto di credito, da corrispondere in un dato periodo. Ovviamente questo cambia per chi è anziano, soprattutto perché vengono meno alcune garanzie che chi è giovane in un certo senso ha.
Pensione e prestito personale: come funziona?
Possono quindi dei soggetti anziani avere un finanziamento? La risposta è sì, anche quando percepiscono un reddito minimo, ad esempio quando sono nella condizione di pensione molto bassa ad esempio 500 euro. Questo è possibile sempre in relazione all’età, quindi quanto poter ottenere e come fare, dipende.
La questione su cui bisogna chiaramente fare luce è la garanzia. I soldi che vengono finanziati, per un prestito ma anche per comprare un prodotto con finanziamento, hanno come sicurezza l’età della persona che può lavorare e quindi restituire i soldi e dall’altra eventuali beni per coprire quanto dovuto. Per questo vengono presi in analisi possedimenti personali, beni di vario tipo finanziari e non solo, e poi chiaramente tutto quanto è legato al proprio lavoro quindi busta paga, da quanto tempo si è impiegati ecc.
Per il pensionato ovviamente la questione età è sicuramente uno svantaggio, la banca stima che ci sarà meno tempo per corrispondere quanto dovuto. Quindi se un ragazzo può fare un finanziamento molto lungo, questo non sarà approvato ad un anziano perché sulla base delle stime potrebbe non vivere a lungo per restituire tutto.
Tradizionalmente ci sono due vie, o accedere con aziende private da cui ottenere un prestito oppure farlo con il quinto sulla pensione, quindi direttamente con l’INPS. L’età prevista per i privati è entro i 75 anni ma ci sono ovviamente delle differenze. Basta solo avere i cedolini della pensione per procedere. Anche se l’età in generale non è un fattore positivo, c’è una maggiore stabilità di contro. Il pensionato infatti non perderà il suo importo mensile, non cambierà. Quindi anche se è più basso di quello che invece percepisce un lavoratore, ha comunque una certa stabilità che invece questo non può offrire.