Cauzione dell’affitto: scopri se il proprietario può trattenerla sul serio, ecco cosa dice la legge al riguardo.
La cauzione è una forma di tutela per il proprietario di un immobile nel momento in cui decide di affittarlo. La somma deve essere indicata nel contratto, la cauzione si richiede per evitare che l’inquilino danneggi l’immobile e non paghi l’affitto. La cauzione deve essere versata nei termini previsti dal contratto, questa somma può essere depositata in contanti attraverso la garanzia fideiussoria, bancaria o assicurativa, con il libretto di risparmio postale o bancario se l’importo è inferiore a 1000 €.
La cauzione dunque è una somma versata al proprietario dell’immobile, per tutelarlo, la caparra invece è una somma versata temporaneamente al proprietario dell’immobile o all’agenzia per concretizzare l’interesse ed impegnarsi ad un futuro contratto definitivo. Con la caparra infatti, l’inquilino prenota la casa, mentre con la cauzione tutela il proprietario.
Il deposito cauzionale, non può superare le tre mensilità del canone, ciò prevede dunque che la cauzione sia a discrezione del proprietario dell’immobile a patto che non superi le tre mensilità del canone di affitto. La somma versata come cauzione, produce degli interessi, il tasso è fissata allo 0,01% gli interessi ad esempio su una cauzione pari a 3000 € ammontano a 0,30€ centesimi all’anno.
Per quanto riguarda la caparra dovrà essere restituita una volta firmato il contratto, le parti potrebbero comunque decidere di utilizzare la caparra per contribuire al deposito cauzionale o per pagare il canone d’affitto. Il deposito cauzionale invece, può essere richiesto dall’inquilino nel momento in cui decide di recedere il contratto d’affitto nei termini previsti o in anticipo.
La somma verrà restituita una volta che l’inquilino avrà lasciato l’appartamento, il proprietario dell’immobile prima di farlo verificherà che l’inquilino abbia rispettato tutti gli obblighi contrattuali, e che non abbia effettuato danni. Il proprietario è obbligato a restituire il deposito al termine del contratto se il proprietario non restituisce quanto dovuto inquilino potrebbe inviare un decreto ingiuntivo per richiedere il rimborso.
È bene tenere a mente che l’inquilino dovrà rispondere solo ai danni creati da incuria o colpa, e non da quelli creati per il normale utilizzo dell’immobile come ad esempio l’usura, il proprietario inoltre non si può permettere di quantificare da solo l’ammontare del risarcimento.
Secondo la legge se il proprietario vuole trattenere la cauzione, deve fare causa all’inquilino in modo tale che sarà il giudice a definire l’importo corretto. Nel caso in cui il proprietario si dovesse rifiutare di restituire il denaro, sarà lo stesso inquilino che potrà avviare una causa contro il proprietario.
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