Arrivato il via libera per la direttiva Ue per rendere le “case green”, questo potrebbe modificare il mercato immobiliare.
Il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva la direttiva Case Green, secondo cui le abitazioni di nuova costruzione destinati ad abitazione civile saranno destinati a essere a impatto zero. Per quanto riguarda gli edifici pubblici e quelli delle pubbliche amministrazioni, l’anno da prendere in considerazione sarà il 2028.
Sulla base di quanto stabilito, gli Stati membri potranno decidere in via autonoma di esentare dalla necessità di mettersi in regola alcuni edifici, quali ad esempio quelli storicil, uoghi di culto o edifici di proprietà delle forze armate. E’ inoltre necessario che, in un’ottica di sostenibilità, il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali sia ridotto del 16% nel 2030 e del 20-22% nel 2035.
Sottovalutare la portata della normativa europea in merito alla regolarizzazione delle “case green” sarebbe un grave errore. Per alcuni cittadini, infatti, è quasi impensabile doversi organizzare per l’acquisto di una casa, ben sapendo come il mutuo non sia concesso a chi non ha un contratto a tempo indeterminato, ancora meno lo è dover destinare una somma a hoc per ristrutturare la propria abitazione se non strettamente necessario.
La situazione generale del nostro Paese è però davvero lontana da quanto vorrebbe l’Unione Europea. Sulla base delle ultime stime, infatti, la metà degli edifici residenziali è in classe energetica “F” o “G”, che corrispondono a quelli più inquinanti. Analizzando ancora più nel dettaglio, il quadro non appare consolante: si parla infatti di un 23.4% in classe “F” un 29,3% in classe “G”.
Chi pensa che la situazione generale a livello europeo sia meglio deve però ricredersi. In questo caso, infatti, addirittura il 60% delle strutture sarebbe da modificare.
Le modifiche che è necessario conoscere sono diverse, così da capire cosa si debba fare. A partire dal 2025 sarà vietata la concessione di sovvenzioni alle caldaie autonome a combustibili fossili, mentre già in questi mesi non saranno concessi incentivi per l’acquisto di caldaie a metano. Per quanto riguarda invece l’installazione di pannelli solari, questi saranno obbligatori esclusivamente per gli edifici pubblici, mentre per quelli privati sarà dovuto per quelli di grandi dimensioni dal 2030.
Tra gli interventi che sono richiesti ci sono il cappotto termico, nuove caldaie a condensazione, pannelli solari e sostituzione degli infissi. Sulla base delle prime valutazioni, questo potrebbe comportare una spesa che va da 20 mila a 55 mila euro, importo tutt’altro che ridotto, per questo c’è chi ritiene possa essere indispensabile un intervento da parte del governo per sostenere i cittadini in questo percorso. Il timore che questo possa portare a una svalutazione del mercato immobiliare italiano è forte.
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