Comprare una casa all’asta può essere un investimento molto conveniente, ma la legge fissa alcuni limiti soprattutto in tema di locazione.
Molte persone partecipano alle aste giudiziarie per concludere ottimi affari e acquistare immobili a prezzi molto più bassi di quelli di mercato.
Si tratta, inoltre, di acquisti sicuri, perché i beni sono privi di vincoli (come ipoteche) e viene sempre assicurata la trasparenza delle operazioni, perché la documentazione è perennemente disponibile presso il Tribunale.
Prendere parte ad un’asta giudiziaria non è complicato, bisogna solo informarsi accedendo al sito web del Tribunale e controllare le aste aperte.
Per ognuna di esse viene fornita la descrizione del bene, la perizia del tecnico, l’indirizzo in cui è ubicato l’immobile, la data in cui è fissata l’asta e la procedura per partecipare.
Tutti possono aderire, tranne il debitore. È sufficiente offrire un prezzo corrispondente almeno all’importo di partenza stabilito dal Tribunale, che può essere incrementato per mezzo dei rialzi suggeriti dai partecipanti.
Alla fine, l’immobile viene assegnato al soggetto che propone la migliore offerta.
Comprare casa all’asta da diritto a numerose agevolazioni economiche, ma attenzione ad un requisito fondamentale
Per quanto le vendite all’asta possano sembrare appetibili, è bene specificare che non sono immuni da rischi e da inconvenienti.
L’immobile, innanzitutto, potrebbe essere già occupato. In questo caso, l’aggiudicazione dell’asta non può annullare un precedente contratto di locazione, se regolare.
L’offerente vittorioso, dunque, non può sfrattare l’inquilino ma deve aspettare che il contratto scada. La stessa regola si applica anche nei confronti dei titolati di diritti reali sul bene, come gli usufruttuari.
Non c’è alcun divieto in tema di locazione dell’immobile comprato all’asta. L’aggiudicatario, quindi, diviene a tutti gli effetti proprietario del bene, ma deve rispettare dei vincoli.
Prima di affittare l’immobile oggetto della procedura, deve verificare se si tratta di prima casa, ossia dell’abitazione principale, non iscritta al catasto tra la categoria dei beni di lusso, nella quale i proprietari hanno stabilito la loro residenza anagrafica.
La normativa, infatti, prevede una serie di benefici fiscali per la prima casa. Nel dettaglio, è stabilita l’imposta di registro al 2%, invece che al 9%, sul valore catastale dell’immobile e il versamento delle imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa di 50 euro ciascuna.
C’è, tuttavia, una condizione per poter usufruire di tali agevolazioni. Nella prima casa, anche se è stata acquistata all’asta, deve necessariamente vivere l’offerente aggiudicatario, ossia colui che ha partecipato alla procedura indetta dal Tribunale.
In conclusione, non è possibile cedere in locazione una casa acquistata all’asta se essa costituisce prima casa, altrimenti viene meno il diritto alle agevolazioni fiscali.