Il cambio di residenza influisce su molti aspetti burocratici: se i documenti sono incompleti o in ritardo, può far scattare una multa.
La residenza è il luogo in cui una persona dimora abitualmente, ed è dunque il riferimento da dichiarare in maniera ufficiale su vari documenti. Secondo l’articolo 43 del Codice civile, la “residenza” è dove la persona “ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi”.
Il domicilio non deve invece per forza coincidere con la residenza ufficiale. Può anche essere il posto dove si decide di vivere provvisoriamente o dove si vuole che sia recapitata la posta. E può essere anche il luogo dove hanno sede l’ufficio o l’azienda.
Esiste tuttavia l’obbligo di cambio di residenza quando ci si trasferisce. E se non si fa il cambio di residenza entro venti giorni dal trasloco nella nuova casa potrebbe arrivare anche una multa.
Le sanzioni possono essere collegate anche all’auto. Proprio così. Chi cambia residenza deve apporre sulla carta di circolazione una pecetta per aggiornare il proprio indirizzo. Il tagliandino deve arrivare dalla Motorizzazione, ma possono passare molti mesi prima che sia recapitato.
Per legge, la pecetta da attaccare sul retro della carta di circolazione, cioè sul cosiddetto libretto, è essenziale per aggiornare il documento col nuovo indirizzo. Senza questo tagliando adesivo che certifica il cambio di residenza può dunque arrivare la multa ai controlli.
Multa stradale per mancata applicazione della pecetta sul cambio di residenza
Sempre per legge, l’obbligo di effettuare il cambio di residenza scatta quando varia la dimora abituale, cioè il luogo si viviamo stabilmente. Cioè quando lo spostamento non è occasionale e momentaneo.
Il cambio di residenza deve essere comunicato innanzitutto all’Ufficio Anagrafe del Comune dove ci si è trasferiti entro i venti giorni dalla data del trasferimento. La stessa scadenza vale anche quando si cambia indirizzo rimanendo nello stesso Comune. Molti Comuni consentono di fare questa operazione online, senza recarsi allo sportello dell’Ufficio anagrafe.
In caso di false dichiarazioni, l’omesso cambio di residenza può costituire reato di falso in atto pubblico. Un delitto punito dall’articolo 483 del Codice penale.
Inoltre, come anticipato, bisogna anche preoccuparsi di comunicare il cambio di residenza alla Motorizzazione per aggiornare il libretto di circolazione.
La multa prevista dall’articolo 94 del Codice della strada per chi viene colto in auto con carta di circolazione non aggiornata è bella pesante. La sanzione base è da 364 euro e poi c’è il ritiro del documento stesso, che viene restituito solo dopo che lo si è aggiornato.
Anche se la colpa non è dell’automobilista ma della Motorizzazione e dei suoi ritardi, i vigili potrebbero essere impietosi!