L’ultima Manovra finanziaria prevede delle modifiche al regime delle donazioni. Cosa cambierà nei prossimi mesi? Scopriamolo.
Il diritto successorio è stato profondamente modificato dalla Legge di Bilancio 2024.
Il Governo ha eliminato l’azione di restituzione e, dunque, ridotto le garanzie per gli eredi legittimari a tutela del patrimonio ereditato. Non potranno più riottenere il bene lesivo della quota legittima, che era stato donato in vita dal defunto a un’altra persona e, successivamente, venduto a un terzo acquirente.
L’azione di restituzione, pur tutelando i diritti degli eredi legittimari, creava incertezza sui beni donati, soprattutto in ambito immobiliare.
L’acquisto di un immobile oggetto di precedente donazione, infatti, non era sicuro e, inoltre, le banche sono sempre state diffidenti nel concedere un mutuo per acquistare immobili donati.
Con le novità apportate dalla Legge di Bilancio 2024, vengono maggiormente garantiti i diritti degli acquirenti di beni da donatari e viene favorito il mercato immobiliare.
Gli eredi, di conseguenza, non potranno più chiedere il reintegro della quota di legittima, ma potranno solo adire il Giudice per ottenere un corrispettivo del valore dell’immobile.
Addio all’azione di restituzione: quali poteri avranno gli eredi legittimari?
La riforma al regime delle donazioni dovrebbe promuovere la rinascita dal mercato immobiliare.
Verranno superati i rischi dell’azione di riduzione e garantita la sicurezza degli acquirenti e delle banche. Questo porterà a un incremento della circolazione degli immobili.
Allo stesso tempo, tuttavia, si teme per un’eccessiva riduzione dei diritti degli eredi legittimari. Essi non potranno più pretendere la restituzione del bene rientrante nel patrimonio, ma potranno soltanto rivalersi sul donatario e chiedere un corrispettivo economico.
Ma se il donatario risulta insolvente, si dovrà avviare una procedura di recupero crediti. Se, poi, il donatario risulta nullatenente, gli eredi non potranno in alcun modo recuperare il bene oppure ottenere un corrispettivo.
A ben pensare, tali pericoli sono quelli che già riguardavano il terzo acquirente del bene donato.
Lo spostamento del rischio da quest’ultimo agli eredi è legittimato non solo dalla circostanza che l’acquirente è estraneo all’eredità ma anche dal fatto che l’incertezza delle donazioni crea conseguenze negative per l’intero mercato immobiliare, con effetti che non sono immediatamente visibili ma che, a lungo andare, possono paralizzare l’intero sistema.
Alla luce di tali osservazioni, l’Esecutivo ha ritenuto opportuno modificare la disciplina delle donazioni. Prima che la Riforma sia esecutiva, eventuali eredi che temono per la legittima devono agire al più presto, per riottenere il bene oggetto di donazione (o il suo corrispettivo in denaro).