Ogni contribuente italiano, se possiede i requisiti dalla legge, può verificare se ha diritto ad un bonus interessante. Riguarda la famosa Tari.
Per quest’anno corrente, le famiglie italiane con un reddito ISEE basso potranno godere ancora della possibilità di utilizzare il bonus Tari, un’agevolazione pensata per ridurre la tassa sui rifiuti. Tale opportunità, diretta ad aiutare i nuclei familiari meno abbienti, si incanala all’interno di una più larga intenzionalità di misure di supporto finanziario, come il bonus idrico e i bonus per luce e gas.
Essi sono inseriti nella più vasta categoria dei bonus sociali ideata per le fasce più deboli. Il bonus Tari, in particolare, ha come obiettivo quello di alleggerire il peso fiscale legato alla gestione dei rifiuti, spesa obbligatoria per chi ha un immobile, sia se esso sia abitato o anche se sia vuoto.
Lo scopo è quello di sostenere a livello economico i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, centrali per il mantenimento dell’igiene e della salute dello Stato.
Come fare per incassare il bonus Tari
L’agevolazione di tipo fiscale è stata inserita nel nostro sistema legislativo nel 2020 con un decreto ed essa ha la caratteristica di non essere di norma assicurata su tutto il territorio nazionale, ma dipende dalle decisioni dei singoli Comuni. Questa possibilità di scegliere a livello locale si traduce con il fatto che l’accesso al bonus e il suo ammontare possono cambiare in modo importante a seconda se si vive da una zona all’altra del Paese.
Per incassare il bonus Tari, le famiglie italiane devono essere in regola con i requisiti richiesti dal reddito, definiti sulla base dell’ISEE, con soglie che possono essere adattate dalle amministrazioni locali per meglio rispondere ai bisogni della propria popolazione. Per quanto riguarda i requisiti specifici, il bonus è solitamente indirizzato a famiglie con un ISEE non superiore a 9.530 euro, anche se alcune eccezioni possano prevedere la platea dei beneficiari in base alle politiche dell’amministrazione.
Ad esempio, alcune città possono decidere di ampliare l’agevolazione a famiglie con ISEE fino a 15.000 euro o a nuclei familiari numerosi con un ISEE che non supera i 20.000 euro. Le modalità di applicazione e i criteri di eleggibilità possono quindi cambiare, inglobando talvolta condizioni in più, come la presenza nel nucleo familiare di uomini o donne con disabilità.