L’allarme è già scattato: dopo che i bonus sono stati correttamente richiesti dagli avanti diritto, i soldi non sono ancora arrivati.
C’è un problema con un bonus confermato nel 2024, inteso da tantissimi contribuenti come un contributo economico fondamentale: nonostante i benefici dovuti e opportunamente richiesti, dall’INPS non arrivano ancora i soldi. Parliamo di un aiuto economico rivolto a tante famiglie italiane, con un importo annuo che può arrivare fino a 3.600 euro. Quindi più di 300 euro mensili.
Il bonus in questione è richiesto dalle famiglie con bambini di età inferiore ai trentasei mesi: è il bonus asilo nido. Un aiuto che viene corrisposto a famiglie con un ISEE minorenni inferiore a una certa soglia con almeno un altro figlio con meno di dieci anni nella stesso nucleo.
Il bonus ha valore anche per l’utilizzo di forme di supporto presso la propria abitazione nel caso in cui i bambini (sempre con età inferiore ai tre anni) siano affetti da gravi patologie croniche. In generale, per i bambini nati dal primo gennaio 2024, il Governo aveva stabilito un importo annuo di 3.600 euro, con maggiorazioni per tutte le famiglie con almeno due figli sotto i dieci anni.
La domanda, da presentare per via telematica, tramite il servizio online o i patronati, deve indicare le mensilità relative ai periodi di frequenza scolastica in asili pubblici o privati (tra gennaio e dicembre 2024), ma fino a un massimo di undici mensilità per le quali si intende ottenere il beneficio.
Il problema è che nonostante l’annuncio dell’INPS riguardo i bonus richiesti, i pagamenti non sono stati ancora effettuati. E non si sa di preciso quando dovrebbero arrivare i soldi. Eppure, il 20 aprile scorso l’INPS aveva pubblicato un comunicato in chi spiegava che si era giunti finalmente allo sblocco dei pagamenti del bonus nido.
C’è dunque delusione per tutte le famiglie che attendevano il rimborso delle rette relative alla frequenza di asili nido. Lo stesso vale per chi aspetta i rimborsi per i supporti presso la propria abitazione per i bimbi con gravi patologie croniche. L’INPS ha ammesso che c’è stato un problema di comunicazione con le sedi territoriali dell’Istituto. Ecco perché la gestione delle domande presentate è partita in ritardo.
A maggio, dei soldi spettanti e richiesti per il bonus neanche l’ombra. E anche se sul portale dell’INPS, consultando lo stato di avanzamento della domanda, molte famiglie hanno notato che la richiesta è passata da “in lavorazione” ad “accolta”, i pagamenti non sono ancora partiti.
Quando arriveranno i soldi? Dall’INPS hanno fatto partire una nuova rassicurazione, dichiarando che entro fine maggio tutti i pagamenti saranno effettuati. Si spera solo che non ci siano altri ritardi.
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