Ecco quali sono le forme di sostegno per il lavoro domestico disponibili nel corso del 2024. I requisiti e gli importi
Da anni quella della casalinga o del casalingo è considerata un’attività vera r propria, riconosciuta anche dalla Corte Costituzionale che ha stabilito in tal modo che essa goda di tutte le tutele che la Costituzione prevede nel suo articolo numero 35.
Occuparsi della cura della casa e della crescita dei figli non rappresenta dunque un’attività da relegare in secondo piano in termini di importanza e per tale motivo sono stati anche rese disponibili specifiche forme di sostegno rivolte a chi decide di non lavorare per dedicarsi appieno all’ambiente domestico a 360 gradi. Scopriamo dunque quali sono quelle previste per il 2024.
Forme di sostegno per casalinghe e casalinghi: di cosa si tratta
Pur trattandosi di lavori non retribuiti, le attività svolte da casalinghi e casalinghe derivano da responsabilità familiari e non devono pertanto essere sottovalutate. Spesso si arriva a rinunciare alla carriera lavorativa per far crescere nel modo migliore i propri figli seguendoli passo passo e garantendo loro un ambiente domestico impeccabile. Si è arrivati addirittura a effettuare degli studi sulle somme che il lavoro domestico potrebbe garantire se venisse retribuito e si parla (dati del 2014) di circa 7000 euro. Ebbene mediante versamenti volontari e a patto che si sottoscriva una copertura assicurativa, vi è la possibilità di accedere ad una pensione.
Il Fondo Inps di previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari è stato istituito con il DL 565 del 1996 e prevede l’iscrizione volontaria. Occorre avere un’età compresa tra 16 e 65 anni ed è necessaria l’iscrizione all’Inail sottoscrivendo una polizza assicurativa. Il tutto è possibile senza costi d’iscrizione: effettuando versamenti volontari della contribuzione con un minimo di 309,84 euro e maturando almeno cinque anni di contributi (1549,20 euro da versare) si potrà accedere alla pensione di vecchiaia o a quella di inabilità .
Nel primo caso l’età richiesta è pari a 57 anni ma l’importo maturato dovrà essere almeno uguale all’assegno sociale maggiorato del 20% pertanto non meno di 640 euro. In caso contrario bisognerà attendere i 65 anni prima di ricevere la pensione di vecchiaia. Da segnalare inoltre che è possibile a 67 anni fare domanda per l’assegno sociale il cui importo riconosciuto per tredici mensilità è pari a 534,41 euro. Il reddito personale dovrà essere pari a zero e quello coniugale inferiore a 6.947,33 euro.