La Legge 104 prevede diversi benefici economici, fiscali e lavorativi per i soggetti con disabilità e i loro caregivers. In cosa consistono?
L’art. 3 della Legge 104 del 1992 chiarisce quali sono i soggetti che possono accedere ai vantaggi stabiliti dalla normativa.
Nel dettaglio, i disabili sono coloro che sono affetti da menomazioni fisiche, mentali o sensoriali, che provocano difficoltà nell’apprendimento, nella socializzazione o nell’integrazione e che si traducono in una vera e propria situazione di emarginazione. Se, poi, tale condizione comporta anche la mancanza di autonomia personale, i disabili sono considerati gravi e hanno diritto ad una serie di vantaggi aggiuntivi.
L’art. 4 della Legge 104, invece, specifica qual è l’iter per ottenere il riconoscimento della disabilità. La procedura è affidata ad apposite Commissioni mediche, composte da un operatore sociale e un esperto nella patologia in oggetto, entrambi dipendenti dell’ASL.
Le agevolazioni riconosciute ai disabili si sostanziano in detrazioni fiscali al 19% e nell’applicazione dell’IVA agevolata al 4% per l’acquisto di apparecchiature e dispositivi informatici (pc, smartphone, tablet, modem), diretti a favorire l’integrazione di tali soggetti nel tessuto sociale e professionale. Questi vantaggi, inoltre, possono essere utilizzati anche per le spese mediche e per l’acquisto di veicoli.
Quali sono i benefici lavorativi previsti dalla Legge 104/1992?
In ambito lavorativo, la Legge 104/1992 prevede il diritto, per i lavoratori dipendenti disabili e per i familiari che li accudiscono, di accedere a permessi retribuiti e al congedo straordinario. Nel dettaglio, l’art. 33, comma 3, della suddetta normativa stabilisce che spettano:
- 2 ore di permesso al giorno oppure 3 giorni al mese, frazionabili anche in ore, ai dipendenti disabili gravi;
- 2 ore al giorno di permesso oppure 3 giorni al mese, frazionabili in ore, ai genitori di bambini disabili minori di tre anni. In alternativa, è possibile richiedere il prolungamento del congedo parentale;
- 3 giorni al mese, frazionabili in ore, oppure il prolungamento del congedo parentale, ai genitori di bambini disabili di età compresa tra i 3 e i 12 anni (anche nell’ipotesi di adozione);
- 3 giorni al mese, frazionabili anche in ore, al coniuge, unito civilmente, convivente di fatto, parenti e affini entro il secondo grado di disabili gravi e ai genitori di ragazzi disabili over 12.
Il congedo straordinario, invece, consiste in un periodo della durata massima di 2 anni, durante il quale i caregivers di disabili gravi possono assentarsi dal lavoro per espletare i propri doveri di assistenza. Sia i permessi sia il congedo sono coperti da contribuzione figurativa, utile per il diritto e la misura della futura pensione.
I lavoratori che hanno diritto ai permessi possono, infine, richiedere l’accesso al lavoro agile.