Il prossimo 30 settembre scadrà il Decreto Bollette bis, che in questi mesi ha ‘alleggerito’ i costi dell’energia elettrica. Questo, messo in campo dall’esecutivo e dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, ha disposto una serie di interventi che hanno influito sia sul lato oneri, che sul lato Iva. Il decreto conteneva anche altre due misure che hanno evitato l’arrivo di bollette molto costose: da una parte il taglio dell’Iva con un rinnovo della riduzione al 5% per usi civili e industriali, dall’altra il potenziamento del bonus sociale, esteso ai redditi fino a 15mila euro. Tuttavia, la scadenza di questi bonus è prossima, e non sembrano esserci ulteriori proroghe in vista. Cosa accadrà, dunque, dal primo ottobre?
Alla scadenza del decreto manca ancora un mese, e il Governo non sembra intenzionato a mettere nuovamente mano a questo provvedimento. Per il momento, almeno. Forse, vale la pena sottolinearlo, anche perché le quotazioni del gas sono attualmente in ribasso. Dopo il 30 settembre, quindi, le varie agevolazioni potrebbero scadere: all’orizzonte, si ricorda, il governo dovrà trovare delle risorse sia per la riforma previdenziale, che per quella fiscale. In ogni caso, alla scadenza del decreto, resterà in vigore il bonus sociale ‘originale’.
Ora, poiché non è dato sapere se i prezzi si rialzeranno in futuro, non è detto che le agevolazioni saranno necessarie. Infatti, guardando attualmente i prezzi dell’energia e del gas che stanno scendendo, dei nuovi aiuti potrebbero non essere necessari. Vale la pena usare il condizionale, però, in quanto il mercato è suscettibile ai cambiamenti. Tuttavia, se i prezzi dovessero cambiare, si potrebbe attivare il bonus riscaldamento. Nonostante si sia parlato molto poco di ciò, questo potrebbe essere un incentivo che il Governo potrebbe far scattare da ottobre e che dovrebbe riguardare tutti i cittadini. Indipendentemente dal reddito. A fare eccezione, tuttavia, solamente coloro che già percepiscono il bonus sociale.
Secondo quanto diffuso finora, il bonus riscaldamento consisterà in un contributo fisso che varierà a seconda delle zone climatiche in cui si risiede. In pratica, coloro che abitano in zone più fredde riceveranno un bonus più alto rispetto a coloro che abitano in zone più calde. Tuttavia, non si è ancora deciso se questo bonus verrà attivato o meno: tutto, infatti, dipenderà dall’andamento del prezzo del gas a settembre.
Nel caso fosse necessario attivare il bonus, sarà il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, a fissare i criteri di un nuovo decreto. Successivamente, sarà l’Arera a definire le eventuali modalità applicativa: quest’ultima, inoltre, stabilirà anche la misura del contributo stesso in base alla zona climatica in cui si risiede. Se lo scorso anno i rincari erano stati duri per tutti, con bollette che avevano fatto tremare i portafogli di molte famiglie, quest’anno le cose potrebbero andare diversamente. Un fattore che aiuterebbe, e non di poco, tutti i nuclei che – data l’inflazione – faticano già con le spese quotidiane, dove i rincari pesano su ogni prodotto.
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