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Bonus 100 euro, perché puoi perderlo

Arrivano importanti novità in merito a questo bonus da 100 euro: in questa circostanza puoi perderlo, fai attenzione se vuoi riceverlo.

In queste ultime ore molti cittadini possono davvero gioire, perché sembra vicinissimo l’incremento della prossima Tredicesima fino ad un massimo di 80 euro, ma gli aiuti e i bonus destinati ai lavoratori dipendenti sembrano non fermarsi a questo, ma anzi bisogna fare molta attenzione a ciò che succederà nei prossimi mesi.

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In arrivo un bonus da 100 euro per i lavoratori: attenzione a non perderlo – lamiapartitaiva.it

Sono ore di intenso lavoro, queste, per il governo guidato da Giorgia Meloni; oltre alla revisione del sistema dell’Irpef e dell’Ires che porta all’aumento della Tredicesima, infatti, l’esecutivo sembra sia sul punto di approvare un nuovo particolare bonus dalla cifra di 100 euro.

Un’altra notizia più che positiva per molti cittadini, anche se bisogna fare molta attenzione per non perdere il diritto di riceverlo: ecco tutte le informazioni a riguardo, da chi ne beneficerà a come fare per ottenerlo.

Bonus 100 euro, in cosa consiste e perché si può perdere

Il vecchio “Bonus Befana” si rinnova, ma molti lavoratori potranno comunque Il Consiglio dei Ministri, come riportato anche dal sito quifinanza.it, ha approvato una nuova iniziativa che porterà un bonus da 100 euro nella prima busta paga del 2025; l’indennità è comunque destinata solamente ai lavoratori dipendenti (esclusi pensionati e liberi professionisti) e necessita in ogni caso di particolari requisiti.

cos'è il bonus 100 euro
Come va richiesto il nuovo bonus e quali sono i requisiti per rientrare tra i beneficiari dell’indennità – lamiapartitaiva.it

Questo particolare bonus va a sostituire l’ex bonus tredicesima e consiste in un’ indennità una tantum da richiedere direttamente al datore di lavoro, presentando documenti che attestino il possedimento dei requisiti; non bisogna superare infatti il reddito annuo di  28.000 euro lordi, avere coniuge e almeno un figlio a carico e in aggiunta  avere comunque dei debiti fiscali da recuperare.

Nella certificazione da presentare vanno aggiunti anche i codici fiscali sia del coniuge che del figlio a carico; la cifra sarà soggetta a normali ritenute fiscali (compresa un’aliquota del 23%) e sarà ridotto qualora il lavoratore in questione sia stato assunto durante l’anno in corso. I sostituti d’imposta recupereranno il credito maturato con le imposte e i contributi da versare; qualora un datore di lavoro versasse i bonus ad un suo dipendente ma questo, a seguito di verifica, non risultasse in possesso dei requisiti necessari, gli stessi recupereranno attraverso le imposte e i contributi da versare.

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