Ecco quali istruzioni seguire per salvaguardarsi da eventuali ed arbitrari importi che colpiscono i consumi energetici della casa e non solo
Nel corso dell’ultimo anno e mezzo, le contingenze storiche hanno visto aprirsi tanto il drammatico fronte di guerra tuttora attivo, quanto uno stallo diplomatico ed economico. L’inflazione, divenuta a stretto giro ben consolidata nella sua crescita in corsa, ha spazzato ogni incertezza ed ha inaugurato una crisi estremamente vicina alla vita dei consumatori. Quella che è stata rapidamente denominata la crisi delle bollette.
Non poteva certo esserci crisi delle bollette prima di un’altra crisi, altrettanto nefasta (anzi, di più): ovverosia, la crisi dei redditi. Una buona parte delle famiglie Italiane si sta confrontando, a tutt’oggi, con l’aumento dei prezzi dei beni di consumo e quell’ultimo fattore sta contribuendo ad erodere le disponibilità economiche già piuttosto precarie per via del generalizzato costo della vita; in fondo, nonostante il perdurare di tali dinamiche, non sono mancati positivi segnali di evoluzione.
Caro bollette, come accorgersi degli importi impazziti
Già dall’inizio di quest’anno si è assistito a un raffreddamento dei mercati, dal momento che le tariffe di scambio del gas, nel contesto dei mercati internazionali si è stabilizzato. Di fatto, la speranza di alcuni consumatori era appunto di osservare i riflessi di questi miglioramenti sulle tariffe per la distribuzione dei metri cubi all’utenza. In parte, gli importi hanno iniziato a scendere e in qualche caso, l’utente ha ricevuto un rimborso da conguaglio.
In altre parole, seppur soltanto in parte e verso un risibile residuo di consumatori, è stata riconosciuta una circostanza di speculazione e si è provveduto a restituire gli importi indebitamente richiesti; in altre contesti, è stato necessario il coinvolgimento dell’autorità giudiziaria. D’altronde, questi aumenti hanno colpito anche molte piccole imprese, al punto da indurre alcune realtà alla inevitabile chiusura.
Bolletta troppo salata, quali indizi permettono di contestare l’importo
Quella della crisi del gas è stata la circostanza più palese che è andata a generare casi di esose quanto illecite richieste da parte delle società distributrici. Ma anche in tempi decisamente meno eccezionali, è accaduto che si potesse recapitare una di quelle “bollette pazze”. Occorre dire che generalmente quegli importi, seppur sproporzionati, trovano la giustificazione da una rilevazione, questa sì, irregolare.
Attenzione, in primis, al buon funzionamento del contatore, dal cui apparecchio vengono estratti (anche da remoto), i dati relativi al consumo di acqua, luce e gas. Un’altra fonte di malintesi si trova nella corrispondenza tra dati forniti e dati indicati nella bolletta dall’impresa fornitrice. Bisogna provvedere, dunque, a dimostrare la netta discrepanza con gli abituali consumi di una famiglia, appoggiandosi, in particolare, alle rilevazioni medie messe nero su bianco nelle bollette precedenti.
