Questo è il momento ideale per fare il pieno di benzina (ma vale anche per gli altri carburanti), perdere tempo potrebbe essere un errore.
La primavera è certamente un periodo particolare, in cui in tanti iniziano a essere stanchi a causa delle fatiche accumulate in inverno, per questo vorrebbero approfittarne per staccare la spina e godere di qualche giorno di vacanza. Farlo in questo può essere davvero facile, visto che 25 aprile e 1° maggio sono vicini ai weekend, per questo c’è chi può prendere pochi giorni di ferie e stare a casa per una settimana o poco più.
Chi sta già programmando qualcosa potrebbe preferire restare in Italia, così da muoversi in macchina, ma in quel caso non dovrebbe tergiversare se ha la necessità di fare il pieno all’auto. È questo il momento migliore per fare benzina se non ci si vuole pentire quando si guarderà il conto in banca.
Affrettati se devi fare benzina
Ormai da qualche tempo fare rifornimento carburante si è trasformato in un vero e proprio salasso a cui si può fare ben poco. Nemmeno cambiare distributore rispetto a quello di fiducia cambia troppo le cose, le differenze possono essere davvero lievi.
A volte, però, la situazione può cambiare a seconda del periodo in cui si decide di fare questa operazione. I prezzi sono infatti già piuttosto alti, ma potrebbero lievitare ancora di più in concomitanza con i “ponti” di primavera, ben sapendo come possano essere in tanti ad avere bisogno di fare il pieno se decideranno di ritagliarsi qualche giorno di vacanza.
In base alle ultime rilevazioni di Qe, la benzina è a 1,915 euro/litro mentre il gasolio al self si attesta a 1,812 euro/litro. 2,053 euro/litro invece per la verde e 1,953 euro/litro il gasolio al servito. Ci sono però delle variazioni sostanziali a seconda delle zone del nostro Paese, come sottolineato dal Codacons: “Alla data di venerdì 12 aprile – riporta l’associazione -, il prezzo più alto è stato praticato sulla A21 Piacenza-Brescia, dove un litro di verde in modalità servito era pari a 2,549 euro. Sempre sulla A21, ma in provincia di Alessandria – si legge -, la benzina ha raggiunto nella stessa data 2,499 euro al litro. Sulla rete urbana, invece, i prezzi più alti sono praticati nella provincia di Benevento, dove due distributori hanno superato quota 2,5 euro al litro, con listini rispettivamente di 2,572 e 2,550 euro/litro, e in provincia di Modena, 2,509 euro al litro”.
Non si tratta però di una situazione che, a detta del governo, dovrebbe destare preoccupazione, almeno a livello generale. Ci sarebbero infatti dei distributori, come riportato dal Ministero, che “praticano un prezzo più basso della media nazionale, pari a 1,805 euro per il gasolio e a 1,910 euro per la benzina”.
La preoccupazione è tanta
Le rassicurazioni arrivate dal Ministero, a detta del Codacons, sono però insufficienti, soprattutto perché è quasi certo che nelle zone scelte spesso per una villeggiatura, i costi per il rifornimento possano aumentare. È proprio per questo che non è accettabile stare a guardare senza fare qualcosa di tangibile.
Questo è stato proprio sottolineato dal presidente Carlo Rienzi, che ha fatto una proposta di cui si parla da tempo, ma senza effetti concreti: “Il Mimit – precisa -, per correttezza dovrebbe anche specificare che vi sono centinaia di impianti che vendono oggi la verde in modalità servito a prezzi compresi tra 2,2 e 2,3 euro al litro. Ora serve tagliare da subito le accise dei carburanti“. L’appello sarà ascoltato o cadrà ancora nel vuoto?