Il bancomat è uno strumento utile, ma da maneggiare con cura, c’è un errore che molti tendono a fare e che può avere brutte conseguenze.
Avere un conto corrente è ormai fondamentale per tutti, ma lo è altrettanto essere in possesso di uno strumento che è ritenuto indispensabile per la sua utilità. Si tratta del bancomat, la tessera che ci consente di poter fare operazioni importanti quali il prelievo dei soldi, ma anche di effettuare un pagamento qualora non fossimo in possesso dei contanti.
Anche gli anziani, spesso riluttanti all’idea di sfruttare novità simili, ormai ne hanno uno. Non sempre lo usano per saldare un conto, ma può essere l’occasione per concederlo a un figlio che può recarsi a prelevare la somma necessaria e avere così in casa le banconote. Utilizzarlo nel modo migliore è però necessario se non si vuole andare incontro a sorprese poco piacevoli.
Il contante è certamente meno diffuso rispetto al passato, ma ci sono dei pagamenti che preferiamo ancora effettuare in questo modo, oltre ad avere la necessità di tenere delle banconote con noi nel portafoglio, magari quando si tratta di piccole somme. Questo ci porta così a presentarci periodicamente allo sportello (non necessariamente quello della filiale dove abbiamo il conto corrente) per effettuare il prelievo, operazione semplice e veloce, che ha il vantaggio di poter essere fatta in ogni orario.
Nonostante questo, è bene prestare attenzione massima quando si compie questa azione ed evitare distrazioni che potrebbero avere brutte conseguenze. Non è infatti raro che si arrivi poi a lasciare sul posto i soldi, pur essendosi presentati per quel motivo. Si tratta infatti di un’azione più frequente di quanto si possa pensare.
A volte però tutto questo può non avere il fine desiderato. Chi dovesse ritrovare i soldi è infatti tenuto a restituirli al proprietario o all’ufficio oggetti smarriti del Comune di ritrovamento. Non farlo, almeno fino al 2016, portava a essere accusati di furto e ricettazione di cose smarrite secondo quanto previsto dal Codice Penale. Si poteva addirittura arrivare all’arresto fino a 1 anno o la multa da 30 a 309 euro.
La situazione poteva essere ancora più grave, arrivando ai due anni di reclusione, se si era a conoscenza dell’identità del proprietario dei soldi e si teneva tutto per sé. Ora fortunatamente gli effetti sono minori, un’azione simile non viene infatti più considerata un reato.
Come detto, la situazione relativa alle conseguenze a cui è possibile andare incontro se ci si dovesse appropriare del denaro lasciato da qualcuno al bancomat è cambiata dal 2016. Quest’azione, infatti, è stata depenalizzata ed è considerata un illecito civile.
Chi lo fa va incontro quindi a una sanzione pecuniaria che va da 100 a 8.000 euro, applicata dal giudice in seguito alla causa civile per il risarcimento avanzata dalla persona offesa. Non c’è quindi alcuna conseguenza per la fedina penale.
In realtà, tenere con sé i soldi di altri lasciati al bancomat può essere paragonato a un furto, punibile (a querela della persona offesa, se minore o infermo anche d’ufficio) con la multa da 154 a 516 euro e la reclusione da 6 mesi a 3 anni.
Questo modello di gestione patrimoniale porta con sé una serie di implicazioni legali e pratiche…
La bocciatura dell'emendamento per alleggerire la tassazione sulle plusvalenze immobiliari solleva interrogativi sul futuro del…
Il Bitcoin supera gli 86.000 dollari, alimentato da promesse politiche e rinnovato interesse degli investitori,…
Dina Boluarte e Xi Jinping si incontrano a Lima per inaugurare il mega-porto di Chancay,…
Cresce in Italia la mobilitazione per abrogare la legge sull'Autonomia Differenziata, con oltre un milione…
La Consob avverte sulle crescenti frodi finanziarie su WhatsApp, dove truffatori utilizzano nomi noti per…