Aumento interessi e sanzioni INPS, cosa cambia?

INPS rende noti i nuovi tassi di interesse per il differimento dei contributi previdenziali e le sanzioni, in seguito all’aumento deciso dalla BCE il 27 luglio 2023.

A seguito dell’ennesimo aumento stabilito dalla Banca centrale Europea nella lotta all’inflazione, avvenuto il 14 settembre 2023 e che ha portato il tasso di sconto TUR a un incremento di 25 punti base, raggiungendo il 4,50%, l’istituto nazionale di previdenza comunica quanto segue:

  • Il tasso di interesse per il differimento e la rateizzazione dei pagamenti dovuti a titolo di contribuzione previdenziale e assistenziale (art. 116 legge 388 del 2022) sarà del 10,50%.
  • La misura delle sanzioni civili aumenterà dal 9,50% al 9,75% (ovvero il 4,50% maggiorato di 5,5 punti).

Tur e contributi previdenziali: cosa sono?

Cos’è il Tasso Ufficiale di Riferimento

Il TUR, acronimo di Tasso Ufficiale di Riferimento, è il tasso di interesse a cui la Banca Centrale Europea concede prestiti alle altre banche. Questo tasso sostituisce il precedente Tasso Ufficiale di Sconto a partire dal gennaio 1999 nell’area dell’euro.

Il TUR ha una vasta applicazione nel mercato finanziario. È considerato il tasso di interesse di riferimento, influenzando il tasso d’interesse applicato dalle banche ai propri clienti e il tasso interbancario. Inoltre, le variazioni del TUR riflettono le politiche monetarie adottate dalla BCE e possono influenzare la quantità di denaro disponibile per i prestiti bancari.

Come strumento di politica monetaria, il TUR è utilizzato per controllare la base monetaria. Un aumento del tasso rende più costoso il denaro e riduce la propensione delle banche a concedere prestiti, ma può favorire il ritorno sugli investimenti. Al contrario, una riduzione del tasso riduce il costo del denaro e stimola l’espansione del credito. Tuttavia, un TUR basso o nullo non favorisce il ritorno sugli investimenti.

Fino al dicembre 2003, il TUR era fissato dalla Banca d’Italia, ma a partire dal gennaio 2004 questa responsabilità è stata delegata definitivamente alla Banca Centrale Europea.

Nel corso degli anni, il TUR ha subito variazioni significative. Attualmente, il TUR è dello 0,50%.

In conclusione, il TUR rappresenta un punto di riferimento nel mercato finanziario europeo, influenzando i tassi d’interesse e il credito disponibile. La sua variazione riflette le politiche monetarie adottate dalla BCE.

Due cubi con percentuale e frecce in salita e discesa
Foto | Изображения пользователя Yauhen Akulich @Canva – lamiapartitaiva.it

Contributi previdenziali

Esiste un rapporto di corrispondenza tra le prestazioni e i contributi (basato sul concetto assicurativo del rapporto previdenziale), pertanto alcune prestazioni previste per i lavoratori dipendenti in un settore potrebbero non essere applicabili in altri settori.

La contribuzione previdenziale è quindi una sorta di “premio assicurativo” che viene corrisposto per garantire il lavoratore in caso di determinati eventi come malattia, maternità, disoccupazione o pensione, e così via.

Le aliquote contributive riguardano sia i lavoratori che i datori di lavoro. Tuttavia, è il datore di lavoro che effettua i versamenti sia per i contributi a suo carico che per quelli a carico del lavoratore.

Le assicurazioni da attivare per il lavoratore e il relativo contributo da versare sono stabilite dalla legge, che determina se determinate assicurazioni siano applicabili o meno nei diversi settori di attività. Pertanto, l’INPS assegna in modo preciso la classificazione aziendale, in quanto da essa dipendono tutte le assicurazioni sociali applicabili ai lavoratori.

Il registro delle aziende interessate alle prestazioni previdenziali ed assistenziali può essere consultato sul sito www.inps.it o presso le sedi territoriali dell’INPS. Si ricorda che l’INPS può richiedere il monitoraggio ed il controllo effettuato dal Repertorio delle aziende e delle sedi INPS, ai sensi del D.Lgs. 165/2001, come modificato dal D.Lgs. 150/2009.

Le nuove aliquote e le sanzioni previste dal 20 settembre 2023

Qui di seguito, sono forniti ulteriori dettagli comunicati, come di consueto, dall’INPS attraverso la circolare 81 datata 18 settembre 2023.

L’INPS comunica che, a partire dal 20 settembre 2023, verrà applicato un tasso di interesse del 10,50% per le rateazioni dei contributi. Tuttavia, i piani di ammortamento già emessi e notificati in base al precedente tasso di interesse rimarranno invariati. Nel caso di autorizzazione al differimento del versamento dei contributi, il nuovo tasso sarà applicato a partire dalla contribuzione del mese di settembre 2023.

Sanzioni civili per omesso pagamento

In caso di mancato o ritardato versamento di contributi o premi, ai soggetti inadempienti si applicano sanzioni civili proporzionali, al fine di tutelare l’equilibrio e la correttezza del sistema. La misura di tali sanzioni è determinata con criteri chiari e definiti dal legislatore.

Nello specifico, nel caso di mancato o ritardato pagamento, la sanzione civile ammonta al 10% all’anno, calcolato applicando un tasso di interesse del 4,50% con un aumento di 5,5 punti percentuali. Questo meccanismo assicura che chi procrastina o omette il versamento dei contributi o premi sia punito in modo adeguato, incentivando così il rispetto delle scadenze e delle obbligazioni.

Nel caso di evasione, ossia di una volontaria e consapevole elusione dell’obbligo contributivo, la sanzione civile è ancor più severa. In conformità all’articolo 116, comma 8, lettera b), primo periodo, la sanzione civile ammonta al 30% all’anno, nel limite massimo del 60% dell’importo dei contributi o premi non corrisposti entro la scadenza di legge. Questa misura più rigida si rende necessaria per contrastare e reprimere comportamenti illeciti che minano la solidità e la stabilità del sistema.

Nella stessa misura si applicano sanzioni civili anche nei casi di mancato versamento dovuto a incertezza normativa oggettiva. In tali situazioni, in cui la normativa può essere stata interpretata in modo ambiguo o non chiaro, la sanzione civile del 30% all’anno, nel limite massimo del 60% dell’importo non pagato entro la scadenza, viene applicata per garantire l’osservanza delle norme e la certezza del diritto.

Le sanzioni civili per mancati versamenti costituiscono uno strumento fondamentale per garantire la corretta adesione alle disposizioni normative. Questo meccanismo, seppur severo, risulta indispensabile per mantenere l’equilibrio e la giustizia all’interno del sistema contributivo, tutelando così sia gli enti che erogano i contributi o premi, sia i destinatari dei benefici.

Sanzioni INPS abbattute per procedure concorsuali

La nuova circolare fornisce ulteriori dettagli sui benefici ottenibili in caso di procedure concorsuali. Resta invariato l’applicazione delle riduzioni massime e minime delle sanzioni.

La riduzione massima delle sanzioni sarà pari al tasso legale, mentre la riduzione minima sarà l’interesse legale maggiorato di due punti. Queste misure erano state stabilite con la delibera del CDA INPS numero 1, datata 8 gennaio 2002.

È importante notare che la riduzione delle sanzioni sarà applicata solo se vi è un integrale pagamento dei contributi e delle spese. Inoltre, la riduzione massima dovrà comunque essere non inferiore all’interesse legale. Nel caso il tasso del TUR (Tasso Ufficiale di Riferimento) scenda al di sotto del tasso degli interessi legali, la riduzione massima sarà pari al tasso legale, mentre la minima sarà l’interesse legale maggiorato di due punti.

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