Aumento degli stipendi: il desiderio di indipendenza spinge i giovani a cercare nuove opportunità

Un recente sondaggio condotto da Indeed su mille lavoratori ha messo in evidenza le aspettative salariali dei dipendenti per il 2025. La ricerca rivela che la questione economica è cruciale, soprattutto per i giovani, che desiderano affrancarsi dal sostegno familiare. Quasi la metà degli intervistati ha espresso il sentimento di essere sottopagata, mentre una minoranza ha indicato un significativo divario tra il proprio stipendio e il costo della vita. Questi dati mettono in luce come la situazione economica influisca sulla mobilità lavorativa e sull’orientamento professionale delle nuove generazioni.

L’aiuto familiare e il costo della vita

Sebbene sia un tema complesso, la dipendenza economica dalle famiglie resta evidente nella società contemporanea. Gli stipendi medi non riescono a coprire le spese essenziali, con il 62% del reddito destinato a queste ultime. Di conseguenza, un terzo degli intervistati ha dichiarato di ricevere assistenza economica dai propri familiari per arrivare a fine mese. La situazione si presenta in modo più marcato tra i più giovani: il 58% della fascia d’età compresa tra 18 e 24 anni si avvale del supporto economico, mentre si riduce a 33% per chi ha tra i 35 e i 44 anni e ulteriormente al 28% fino ai 55 anni. Gianluca Bonacchi, senior talent strategy advisor di Indeed, ha sottolineato come l’aumento del costo della vita impatti profondamente sul senso di sottovalutazione salariale tra i lavoratori.

Una crescente disponibilità a cambiare lavoro

La necessità di un reddito più alto spinge oltre il 40% degli utenti intervistati a considerare le dimissioni nel caso in cui non si preveda un aumento. Questo desiderio di miglioramento non si limita solo ai confini nazionali. Il 58% degli intervistati è disposto a trasferirsi all’interno dell’Italia, mentre il 44% è pronto addirittura a cercare opportunità all’estero. La giovane età dei lavoratori sembra influenzare decisamente questa decisione: il 66% di quelli nella fascia 25-34 anni e il 61% tra i 18 e i 24 anni manifestano aperture verso un cambiamento di residenza per motivi professionali. Per le aziende italiane, Bonacchi mette in guardia riguardo alla necessità di influenzare la cultura aziendale e l’importanza di mantenere coerenti le retribuzioni con le necessità economiche etiche.

La questione delle retribuzioni e la fidelizzazione dei talenti

L’attrattività delle aziende passa attraverso una riflessione seria sulla congruità delle retribuzioni. Le organizzazioni devono riconoscere che offrire salari competitivi, in linea con il costo della vita, rappresenta un passo strategico per mantenere i dipendenti motivati e produttivi. Accanto a elementi come la sicurezza sul posto di lavoro, le opportunità di carriera e l’equilibrio tra vita professionale e privata, il salario rimane un aspetto cruciale. Secondo Bonacchi, il semplice adeguamento delle retribuzioni non è sufficiente se non accompagnato da una visione più ampia sulla cultura del lavoro e del benessere dei dipendenti. È chiaro che i lavoratori cercano un ambiente in cui il loro valore sia riconosciuto e dove possano costruire una carriera che risponda alle loro necessità economiche e professionali.

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