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Aumento affitto casa, se è oltre questa soglia non sei tenuto a pagare: la nuova legge

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Gian Lorenzo Lagna

A seguito del recente adeguamento ISTAT dello scorso 15 Dicembre, ecco giungere l’adeguamento dei canoni di locazione: scopriamo i dettagli.

Rivalutati i prezzi degli affiti degli immobili italiani a seguito dell’adeguamento ISTAT avvenuto lo scorso 15 Dicembre 2023: ecco dunque che alcuni contratti subiranno le influenze e gli effetti della nuova indicizzazione, effettuata con l’obiettivo di proporzionare l’importo degli affitti al caro vita ed all’andamento attuale dell’economia nazionale.

L’adeguamento ISTAT è avvenuto lo scorso 15 Dicembre 2023 – LaMiaPartitaIVA.it

Così come pensioni e sussidi, infatti, anche i canoni di locazione sono soggetti all’adeguamento all’inflazione e ad una rivalutazione di tipo annuale oppure biennale sulla base di specifici indici, che si rifletteno direttamente sul valore dell’affitto concordato tra locatari e locatori, ovvero tra i proprietari degli immobili ed i loro affittuari. 

L’adeguamento ISTAT viene calcolato in base a specifiche condizioni stabilite nei contratti e, per questo motivo, non esiste un metodo di calcolo universale, applicabile ad ogni contratto, bensì metodi variabili di caso in caso. Vediamo quindi come poterlo calcolare considerando i casi più comuni relativi al mercato immobiliare italiano. 

Indice dei prezzi al consumo su base annua e su base biennale

I contratti che applicano il cosiddetto indice FOI, ovvero l’indice dei prezzi al consumo per le rivalutazioni monetarie, comportano il calcolo della media di adeguamento da considerare utilizzando i dati aggiornati alla fine dell’anno precedente. In questo caso, l’indice di rivalutazione è stato stabilito dall’ISTAT per il valore pari a +118,7.

L’adeguamento Istat viene calcolato in base a specifiche condizioni stabilite nei contratti, attraverso metodi variabili a seconda dei casi – LaMiaPartitaIVA.it

I contratti, invece, che vanno incontro alla rivalutazione per la prima volta, comportano il calcolo dell’adeguamento attraverso l’utilizzo dell’indice più recente disponibile e dunque moltiplicandolo per il canone concordato e stabilito per contratto, a partire dal mese successivo al quello indicato per la scadenza contrattuale. Considerato in termini che potremmo definire matematici, il calcolo per gli adeguamenti viene effettuato dunque in base alla formula “Canone moltiplicato Indice moltiplicato Rivalutazione”.

Le aliquote di rivalutazione, inoltre, sono diverse in base al tipo di contratto: ad esempio, quando la locazione è ad uso abitativo, l’incremento dell’indice FOI può arrivare fino al 100%; quando, invece, la locazione è ad uso commerciale, l’incremento può raggiungere la soglia massima del 75%. Per determinare l’adeguamento ISTAT del canone, sono disponibili numerosi strumenti di calcolo, acquistabili e scaricabili anche online. Tuttavia, per approfondimenti più specifici e dettagliati relativi al proprio canone di locazione ed ai relativi adeguamenti per l’anno in corso, è consigliabile consultare un professionista esperto in materia.

Gian Lorenzo Lagna

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