La bozza della legge di Bilancio 2024 di recente disponibile per la consultazione, mostra diversi cambiamenti anche per i contribuenti con partita IVA, tra queste novità rientra anche un aumento dei contributi INPS da versare.
Tra le novità presenti nella bozza della legge di bilancio 2024 è presente un aumento dei contributi INPS da versare a carico dei lavoratori con partita IVA. Vediamo nello specifico chi è interessato dalla modifica e quali saranno i nuovi importi da versare.
I lavoratori autonomi, stando a quanto riportato nella bozza della legge di bilancio 2024, dovranno versare un importo maggiore dei contributi inps rispetto al passato.
Inoltre, l’articolo 31 della bozza prevede anche l’estensione del gruppo di coloro che potranno essere beneficiari del’Iscro, ossia l’indennità per la continuità reddituale e operativa riconosciuta agli iscritti alla Gestione Separata Inps con redditi fino alla soglia di 12,000 euro. La misura in questione troverà le coperture con l’aumento dei contributi INPS a carico dei lavoratori con partita IVA.
Aumento dei contributi Inps per i lavoratori autonomi: chi pagherà di più e quanto
Il comma 13 dell’articolo 31 della legge finanziaria 2024 prevede che, per far fronte all’aumento del numero dei beneficiari dell’ISCRO, a partire dal 1° gennaio 2024 sarà previsto un aumento delle tariffe dello 0,35%. Tuttavia, non si tratta di una novità.
In effetti, in precedenza era previsto un aumento della contribuzione a carico dei lavoratori iscritti alla Gestione separata Inps. Ma non si tratta di un aumento strutturale bensì di carattere “eccezionale” e destinato a diminuire dal 1° gennaio 2024 perché in scadenza
Nel caso non dovesse esserci l’intervento previsto dall’articolo 31 della finanziaria 2024, dal 1° gennaio si ritornerà al tasso di interesse in vigore fino al 2020, cioè al 25,72%. L’aumento previsto dall’articolo 31 è strutturale e pertanto l’aliquota contributiva INPS raggiungerà il 26,07%.
Chi potrà beneficiare dell’Iscro 2024 e quali sono i limiti
La legge 30 dicembre 2020, n. 178 articolo 1, comma 386, stabilisce che i lavoratori autonomi titolari di partita iva e iscritti alla Gestione Separata Inps il riconoscimento di un’indennità di disoccupazione per i lavoratori autonomi con reddito inferiore a 12,000 euro. Prima della modifica, tale soglia era di 8,972.04 euro.
Per godere dell’indennità Iscro, si deve avere i seguenti requisiti:
- Non percepire alcun trattamento pensionistico diretto e non avere un’assicurazione in essere presso altre forme previdenziali obbligatorie
- Non essere beneficiari dell’assegno di inclusione
- Aver conseguito, nell’anno precedente rispetto alla presentazione della domanda, un reddito inferiore almeno al 70% rispetto alla media dei redditi prodotti nei due anni precedenti
- Essere in regola con i versamenti dei contributi previdenzili;
- Essere titolari di partita IVA da almeno tre anni, alla data di presentazione della domanda
- Aer dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 12.000 euro.
L’Indennità di continuità reddituale e operativa, stando alla bozza rilasciata, non sarà di un importo inferiore a 250 euro mensili e il limite massimo corrisponde a 800 euro mensili. L’importo dell’indennità viene calcolato in misura pari al 25% su base semestrale, della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal contribuente nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione di tale domanda.
In caso di cessazione della partita Iva durante il periodo di percezione oppure di percezione di pensioni o assegno di inclusione, il beneficio non sarà più riconosciuto con effetto immediato.