Il fisco può rivalersi sui familiari in caso di debiti? La risposta è totalmente affermativa. Attenzione a quello che non paghi!
Una persona inadempiente e che non ha pagato le tasse, come può estinguere il suo debito? Banalmente, ripagandolo. Ma se ciò non dovesse essere possibile, il Fisco potrebbe compiere un’azione decisamente poco cordiale. Ai sensi della legge, si può “rifare” sui familiari di colui o colei che non ha provveduto al saldo del debito maturato.
Una pratica per molte persone indigesta, ma che in molteplici occasioni non presenta alcuna alternativa. Tuttavia, questa condizione subentra all’interno di situazioni altamente specifiche. Tutto questo non avviene in automatico, come si potrà leggere nel corso del paragrafo successivo.
Prima di procedere, è bene chiarire un concetto fondamentale. I familiari di una persona indebitata con il Fisco non rischiano nulla, a prescindere dal fatto che queste persone ci convivano o meno. Questo però, potrebbe avvenire nel momento in cui avviene il decesso della persona che ha maturato il debito. In quel caso, tutti i debiti del defunto in questione vengono trasferiti agli eredi.
Chiaramente nemmeno questo avviene automaticamente. Di fatti, è necessario il consenso dei suddetti eredi affinché si possano fare carico di questo pagamento. Non necessariamente questo consenso deve essere fornito in via esplicita e formale. Esistono infatti condizioni in cui ciò avviene tacitamente, per esempio usufruendo dei beni del defunto in qualità di eredi.
Nel caso in cui avvenga ciò, si diventerà automaticamente “proprietari” anche del debito maturato. Arrivati a questo punto, esistono due soluzioni per potersi titolare. La prima è quella più facile e immediata, mentre la seconda richiede un po’ di burocrazia in più. Ma niente di particolarmente ostico per fortuna.
Si potrà infatti rinunciare all’eredità, così da dissociarsi totalmente dai debiti che la persona defunta ha maturato quando era in vita. La seconda via, quella meno rapida, richiede che si risponda del debito in questione senza ricorrere al proprio patrimonio personale. Ciò significa che ci si potrà fare carico del proprio debito, ma “ripagandolo” con i beni ricevuti in eredità.
Dunque, il pagamento di questo debito dovrà per forza di cose essere commisurato al valore dei beni ricevuti. Non si potrà anticipare ciò che avverrà dopo la morte del debitore. Si dovrà dunque attendere seppur a malincuore questo evento, prima di poter agire nel concreto e “tutelare” le proprie finanze.
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