L’Assegno Unico e Universale viene erogato anche per i figli maggiorenni, ma è necessario rispettare determinate condizioni.
L’Assegno Unico e Universale spetta per i figli a carico fino al compimento del ventunesimo anno di età.
Non tutti, però, hanno diritto al sussidio. È necessario che i figli maggiorenni:
- frequentino un corso di formazione scolastica o professionale;
- svolgano un tirocinio oppure un’attività lavorativa per la quale percepiscono un reddito non superiore a 8 mila euro annui;
- siano disoccupati iscritti ad un Centro per l’Impiego o presso un’Agenzia per il Lavoro;
- svolgano il Servizio Civile Universale.
Affinché i figli siano considerati fiscalmente a carico dei genitori, è necessario che abbiano un reddito non superiore a 4 mila euro annui (a 2.840,51 euro in caso di over 24).
Tali regole, invece, non valgono per i maggiorenni disabili, nei confronti dei quali l’erogazione del beneficio avviene a prescindere dall’età.
Assegno Unico e Universale: a quanto ammonta?
L’Assegno Unico non è corrisposto in egual maniera a maggiorenni e minorenni, ma è maggiore per questi ultimi.
L’importo del sussidio varia a seconda dell’ISEE del nucleo familiare di cui è membro il maggiorenne. Per il 2023, l’ammontare dell’Assegno va da 91,90 euro, per gli ISEE non superiori a 16.215 euro, a 27 euro al mese, per gli ISEE superiori a 43.131,91 euro.
Per i disabili che non hanno compiuto 21 anni, invece, è prevista una maggiorazione di 113,50 euro, per i non autosufficienti, di 102,70 euro, per i disabili gravi e di 91,90 euro per i soggetti con disabilità media.
Per i disabili che hanno compiuto 21 anni, non è prevista alcuna maggiorazione.
Come si presenta la domanda per il sussidio e quali condizioni servono?
Per presentare domanda di Assegno Unico e Universale bisogna possedere i seguenti requisiti:
- avere la cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione europea oppure di uno Stato non comunitario con regolare permesso di soggiorno di lungo periodo, oppure con permesso unico di lavoro per lo svolgimento di attività superiori a sei mesi. È valido anche il permesso di soggiorno per motivi di ricerca per periodi superiori a sei mesi;
- dover pagare l’imposta sul reddito in Italia;
- avere la residenza e il domicilio in Italia;
- aver risieduto in Italia per almeno 2 anni, anche non continuativi, o aver stipulato un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato per almeno sei mesi.
Le domande dei figli maggiorenni possono essere inoltrare dall’interessato oppure dal genitore.
La richiesta può pervenire telematicamente, tramite la piattaforma MyINPS, alla quale si accede con le credenziali digitali SPID, CIE e CNS oppure chiamando il Contact Center dell’INPS o rivolgendosi ad un CAF/ Patronato.