Dal prossimo anno potrebbe scattare un aumento automatico per l’assegno unico: cambiano gli importi previsti per la misura.
I beneficiari dell’assegno unico, a partire dal 2024, dovrebbero ricevere il già programmato adeguamento al costo della vita, e inoltre si parla di aumento automatico e aumento supplementare da ottenere con un ricalcolo (presso il CAF). Lo ha stabilito il Decreto Legislativo n. 230 del 29 dicembre 2021, secondo cui l’importo mensile dell’aiuto dovrà tener conto dell’inflazione e verrà dunque adeguato al costo della vita.
Attualmente lo Stato eroga una cifra che oscilla da un minimo di 54 euro al mese a un massimo di 189,20 euro per ogni figlio. Con la rivalutazione del 5,4%, cioè la percentuale calcolata sull’attuale tasso medio di inflazione, l’importo massimo dell’assegno unico potrebbe aumentare di una decina di euro. Si arriverebbe dunque a 199 euro.
Poi bisogna aggiungere anche gli adeguamenti alle soglie ISEE. Se si abbassa l’ISEE legalmente si può infatti percepire una cifra più alta. Il rapporto tra ISEE e assegno unico cambia annualmente in base alle variazioni dell’indice sul costo della vita. La soglia superata la quale si ottiene l’assegno in misura minima è aumentata da 40.000 a 43.240 euro.
E chi ha già presentato validamente la domanda per l’assegno non dovrà presentarne una nuova per fruire del beneficio per tutto il 2023. Questa semplificazione non riguarda, però, la DSU, che dovrà invece essere presentata nel rispetto della scadenza annuale.
Per rendere concreto l’aumento dell’assegno unico, il Governo ha già stanziato quasi un miliardo di euro. Si tratta della cifra che verrà utilizzata per approvare il cosiddetto “pacchetto famiglia”.
Aumento assegno unico. Ecco chi potrebbe coinvolgere
Il Governo Meloni ha introdotto una maggiorazione del 50% per i primi dodici mesi di vita del figlio. Tale aumento copre i primi trentasei mesi nel caso in cui siano presenti almeno tre figli.
Un nuovo aumento dell’assegno unico sarà quindi riservato principalmente alle famiglie numerose. E poi a quelle con figli più piccoli. Nello specifico si attendono eventuali maggiorazioni forfettarie alle famiglie con almeno quattro figli a carico.
Ma il Governo potrebbe aprire anche a novità per i maggiorenni. Si tratta di poter togliere il limite dei ventuno anni per l’erogazione dell’assegno unico ai figli maggiorenni a carico dei genitori. Questo però solo nei casi in cui il maggiorenne frequenti un corso di laurea o un corso di formazione scolastica o professionale e in presenza di un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro all’anno.
L’assegno unico potrebbe arrivare anche per i maggiorenni disoccupati in cerca di lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego.
Un’altra importante novità riguarda che dall’ISEE siano esclusi i titoli di Stato e i prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato. Ciò vuol dire, fondamentalmente, che saranno esclusi dal calcolo prodotti come i Btp, i libretti e i buoni postali. Nell’ultima versione del testo della Legge di Bilancio è spuntato un tetto. Si parla di esclusione “fino al valore complessivo di 50.000 euro”.