Il Governo della premier Meloni ha cambiato i requisiti per poter andare in pensione: ecco cosa c’è da sapere per non sbagliare in questo mondo intricato.
Ci sono alcuni cambiamenti interessanti per quanto riguarda gli assegni della pensione, e in particolare per quella anticipata che riguarda l’annualità del 2024. I nuovi sistemi ufficiali infatti sono interessanti e meritano un’attenzione particolare. L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, su indicazione del ministro Giorgetti, ha prorogato fino al prossimo anno Opzione Donna, una delle possibilità offerte per anticipare alle donne il ticket della pensione. A non cambiare è invece Ape Social, mentre ad essere sostituita sarà Quota 103 con il sistema “Quota 104” che sarà avviata dal primo giorno del prossimo anno.
Questi sistemi ufficiali, seppur approvati, sono considerati delle misure tampone rispetto alle richieste di riforma strutturale delle attuali leggi pensionistiche, comportando penalizzazioni per coloro che scelgono di andare in pensione in anticipo. Andando nel dettaglio, bisogna sapere che nel 2024, per quota 104, ci sono alcune penalizzazioni da tenere in considerazione. Quota 104 si traduce così: si può avere il pensionamento a 63 anni e con 41 anni di contributi. In cosa consiste la penalizzazione? I contributi da versati sono in numero inferiore, visto che il lavoratore dovrà farlo con 4 anni in meno a differenza dei 67 anni di età e 20 anni di contributi. In più, chi sceglie per la quota 104 riceverà una penalizzazione in base al ricalcolo della quota retributiva, che terrà conto dei versamenti effettuati prima del 1996. In soldoni: la penalizzazione è pari a 100 euro al mese.
Per ciò che concerne l’opzione donna, essa ha subito una deroga fino al 2024 con alcune modifiche nei requisiti. Per il prossimo anno, l’età anagrafica richiesta sarà aumentata da 60 a 61 anni. Per andare in pensione sarà possibile farlo solo se si hanno uno o più figli, con un anticipo di un anno sul requisito anagrafico per ogni figlio fino a un massimo di due. Ad ogni modo, il requisito contributivo rimane non cambia: 35 anni entro il 31 dicembre di questo anno.
È bene evidenziare anche le modifiche per Ape social. È stata prorogata fino al 2024 per delle categorie di persone, come disoccupati, invalidi e lavoratori usuranti. Chi invece sceglie ape social, non si leggono di particolari penalizzazioni, ma si incassa un’indennità mensile fino a 1.500 euro, che però non è cumulabile con altri redditi, ad eccezione dei redditi da lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro annui.
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