L’assegno INPS di accompagnamento viene riconosciuto attraverso criteri diversi di Regione in Regione, da qui una sostanza difformità.
Non vige dunque un unico e coerente criterio di assegnazione in tutta Italia, ma l’indennità di accompagnamento, cioè il sostegno economico concesso a chi ha il 100% di invalidità e non è più autosufficiente, è un aiuto più o meno complicato da ottenere a seconda delle Regioni in cui è richiesta. In pratica vige la discrezionalità delle istituzioni locali che dà forma a un’evidente disparità.
Un team di economisti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia ha voluto fotografare e analizzare questa situazione, che oltre a esprimere un’ingiustizia derivante dal trattamento impari ha anche dei pensanti costi per lo Stato. La spesa relativa è di più di 3 miliardi di euro all’anno.
I ricercatori hanno cercato di spiegare quali sono i fattori che determinato un trattamento differente di Regione in Regione per il rilascio dell’assegno INPS di accompagnamento. E hanno sottolineato l’importanza delle evidenti differenze fra le qualità delle istituzioni locali.
Ci sono Regioni con istituzioni più efficienti e trasparenti che seguono criteri più rigorosi, e appaiono quindi meno flessibili nel rilascio dell’assegno ma anche più corrette nei confronti dalla legge nazionale e del rispetto dei casi specifici.
Il problema, infatti, è che l’indennità, seppur istituita e finanziata dallo Stato, parte da decisioni delle commissioni provinciali nominate dalle Regioni. Da qui le palesi differenze nel numero di indennità riconosciute in una Regione rispetto a un’altra, anche a fronte di bisogni simili.
La spiacevole situazione determina innanzitutto una chiara disparità di trattamento, in base alla quale due persone con bisogni simili si trovano a ricevere trattamenti diversi a seconda della Regione in cui vivono. Qualcosa di profondamente ingiusto, quindi.
Inoltre, come anticipato, questi criteri ballerini hanno un costo per lo Stato vicino ai 3 miliardi l’anno. Guardando al numero effettivo di indennità riconosciute in una Regione rispetto a un’altra, ci si accorge che ci sono amministrazioni che rilasciano l’assegno di accompagnamento dell’INPS con evidente parsimonia, e altre che esagerano in senso opposto.
Il Trentino Alto-Adige appare come la Regione che seleziona i beneficiari dell’indennità in modo più limido e rigoroso. Nella Regione vengono erogare circa 1.000 indennità, seguendo criteri rigorosi e attraverso selezioni molto severe. In Sicilia il numero sale a 2.200: più del doppio.
Le Regioni con le migliori istituzioni in termini di assegnazione dell’indennità di accompagnamento sono il Trentino Alto-Adige, la Valle D’Aosta e il Friuli Venezia-Giulia.
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