Tanti stanno perdendo un mucchio di soldi perché non sanno di avere diritto all’assegno dell’Inps. Vediamo tutto nei dettagli.
Uno dei modi più comuni in cui si possono perdere dei soldi è non reclamare ciò che ci spetta. Ed è questo ciò che sta accadendo a centinaia di persone che avrebbero diritto a ricevere un sussidio da parte dell’Inps ma non lo sanno.
Immagina di poter avere ogni mese più di 500 euro ma di non ricevere nulla in quanto non hai fatto richiesta. Incredibile vero? Pare incredibile che qualcuno possa rinunciare a 500 euro ogni mese, specialmente in questo periodo di crisi e di carovita. Eppure è proprio così: centinaia di cittadini stanno rinunciando ad un importante sussidio in quanto non sanno di averne diritto.
Sono tanti, infatti, che non hanno ancora le idee chiare sull’assegno di inclusione, il nuovo aiuto che, dallo scorso gennaio, ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza. L’assegno di inclusione ha lo stesso importo del vecchio Reddito: 500 euro al mese per nucleo familiare più altri eventuali 280 euro a titolo di contributo per chi vive in affitto.
I requisiti per ottenere questo sussidio sono molto più stringenti rispetto ai requisiti che davano diritto al Reddito di cittadinanza. In particolare sono stati abbassati i requisiti di reddito e di Isee. Inoltre per poter ricevere l’assegno di inclusione è necessario che all’interno della famiglia ci sia almeno un soggetto non occupabile: un disabile, un minorenne o una persona che ha già compiuto 60 anni. Quasi nessuno lo sa ma l’assegno di inclusione spetta anche ad un’altra categoria di cittadini.
Assegno di inclusione: forse ti spetta ma non lo sai
Forse potresti avere diritto all’assegno di inclusione ma non lo sai e, quindi, stai rinunciando a ricevere un mucchio di soldi che ti spetterebbero. Vediamo chi ha diritto a ricevere questo nuovo aiuto messo in campo dal Governo di Giorgia Meloni.
Come anticipato, “conditio sine qua non” per ricevere l’assegno di inclusione è che all’interno del nucleo familiare ci sia almeno un minore di 18 anni oppure una persona con invalidità certificata pari o superiore al 74% o un soggetto con almeno 60 anni. Ma non solo. Non tutti lo sanno ma l’assegno di inclusione spetta anche alle persone in “condizione di svantaggio”.
Con questa definizione s’intendono le persone inserite nei programmi di cura e assistenza dei servizi socio territoriali certificati dalla Pubblica amministrazione. Rientrano nella categoria di persone in condizione di svantaggio i soggetti con disturbi mentali di carattere psichiatrico; le persone con dipendenza patologica da alcool, da droga o da gioco.
Fanno parte di questa categoria anche le vittime di tratta o di violenza di genere; i senza dimora; le ex detenute nel primo anno successivo alla fine della pena; i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 21 anni che non vivono più in famiglia per un provvedimento dell’Autorità giudiziaria. Pertanto se fai parte delle persone in condizione di svantaggio, hai diritto a beneficiare dell’Assegno di inclusione.