Ottime notizie per chi aspetta il pagamento dell’assegno INPS, anche se nelle erogazioni di marzo potrebbero esserci sgradite sorprese.
È l’Istituto di Previdenza stesso che, nel suo messaggio numero 835, spiega alcuni dettagli sull’Assegno di Inclusione e ricorda le modalità di erogazione, nonché di sospensione o di cancellazione della misura.
L’Assegno di inclusione, d’altronde, è patito da poco e ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che ogni azione da parte dell’INPS e/o dei cittadini vadano a completo regime. Ecco dunque una sintesi dei pagamenti di marzo e alcune novità che forse non tutti conoscono.
La prossima settimana, ovvero dal 27 marzo in poi, saranno erogate le ricariche dell’assegno di inclusione, che arriveranno ai beneficiari di questa misura.
Le ricariche avverranno per tutti coloro che le hanno ricevute anche a gennaio e febbraio, ma le date non sono sempre le medesime, come invece avveniva per l’ex Reddito di Cittadinanza. L’INPS, in sostanza, ad alcuni paga prima e ad altri più tardi e non conosce ancora la dinamica di tale “metodo di scelta” applicato.
La buona notizia è che la ricarica del 27 marzo in alcuni casi è la seconda che segue quella del 15 marzo. Questo per le famiglie che hanno presentato la domanda di ADI nel mese di febbraio e hanno ottenuto l’accettazione della pratica.
Tra le novità più interessanti che riguardano l’Assegno di inclusione c’è che – a differenza dell’RDC – l’importo ricevuto potrà essere speso senza il limite dei 30 giorni. In pratica, se a fine mese sono avanzati dei soldi nella carta non verranno cancellati, come succedeva invece in precedenza. Inoltre l’importo della ricarica può essere utilizzato anche per pagare le rate del mutuo, anche se solamente per la casa principale.
Attenzione però: sempre per questo mese di marzo l’INPS andrà a controllare i nuovi ISEE, redatti appunto durante i primi mesi del 2024, e se ci sono incongruenze l’Istituto di Previdenza provvederà a sospendere, cancellare, diminuire o aumentare l’importo erogato. Questo a seconda dei dati scaturiti dal nuovo ISEE. Non dimentichiamoci, infatti, che proprio INPS ha inserito nel calcolo dei redditi anche l’Assegno Unico erogato nel 2022 e questo ha fatto alzare la DUS per molti nuclei familiari. Chi dovesse ricevere una cifra inferiore o addirittura la cancellazione della misura di sostegno, è invitato a recarsi al Caf o Patronato, in modo da correggere eventuali errori nell’ISEE o produrre quello corrente.
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