Gli assegni delle pensioni stanno per subire un importante aumento: a marzo gli importi previdenziali sorprenderanno tantissimi italiani.
Era atteso per aprile e invece arriva in anticipo a marzo: è l’effetto della riduzione degli scaglioni IRPEF. La novità, come spiegato dall’istituto di previdenza sociale, influenzerà gli importi degli assegni delle pensioni. Quindi a marzo 2024, così come confermato da una nota ufficiale dell’INPS, si avranno delle belle novità. Con la pubblicazione del cedolino per il terzo mese dell’anno, l’INPS chiarisce tutti gli aspetti della questione.
Con il rateo di pensione di marzo 2024 c’è l’introduzione di tutte le più importanti novità impositive derivanti dal decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216. Si tratta del decreto sull’attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito.
In pratica, l’adeguamento relativo alla riforma dell’IRPEF ha un effetto sugli assegni delle pensioni e sugli assegni straordinari del credito ordinario e cooperativo. L’importo di tali assegni nasce dalla differenza tra il corrispettivo lordo e le ritenute IRPEF determinate secondo le norme comuni. Il tutto senza l’applicazione di detrazioni e deduzioni d’imposta.
Ecco dunque uno degli attesi effetti positivi della riduzione, da quattro a tre, delle aliquote IRPEF voluta dall’ultima manovra… Sui ratei della mensilità di marzo 2024 verranno infatti caricati anche i conguagli relativi alle differenze delle mensilità di gennaio e febbraio 2024.
Le disposizioni di pagamento degli importi per le pensioni di marzo sono già pronte dal 20 febbraio. Tale data va intesa anche come il giorno di partenza per poter consultare il cedolino online. L’accredito vero e proprio viene si ha invece dal primo marzo 2024.
Aumenti negli assegni delle pensioni: le novità positive di marzo
Con gli aumenti, purtroppo, giungono anche notizie meno confortanti. Sul rateo pensione di marzo ci sono infatti anche le trattenute dovuta al conguaglio di fine anno 2023. E non solo. Gli assegni sono gravati anche dalle addizionali regionali e comunali e dalla tassazione relativa al 2024.
Alla fine del 2023 c’è stato il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali applicate nel corso dell’anno stesso di imposta. Quindi relativo a IRPEF e addizionali regionali e comunali a saldo. Il tutto sulla base dell’ammontare complessivo delle sole prestazioni pensionistiche erogate dall’INPS.
Quindi, se nel corso dell’anno scorso le pensioni hanno subito ritenute erariali in misura inferiore a quanto dovuto su base annua, l’INPS recupererà ora le differenze. In pratica, tratterrà il debito anche fino al pareggio totale dell’importo del rateo pensionistico in pagamento.
E dato che in molti casi i ratei di pensione di gennaio e di febbraio 2024 sono stati insufficienti per il recupero totale, le trattenute continueranno a marzo e molto probabilmente ad aprile…