L’Autorità Antitrust italiana ha recentemente presentato una proposta riformista al Parlamento, sottolineando l’importanza di rafforzare la concorrenza nel mercato unico. Questa iniziativa si inserisce nel contesto della legge annuale sulla concorrenza e mira a stimolare la produttività e l’efficienza economica dell’Italia.
La necessità di un mercato più concorrenziale
Secondo l’Antitrust, la ripartenza della produttività deve diventare centrale nelle politiche economiche italiane. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso un insieme di misure che mirano ad incentivare gli investimenti in tecnologia, abbattere le barriere all’ingresso nei vari settori e rendere il sistema pubblico e quello giudiziario più efficienti. La proposta suggerisce anche di semplificare le normative e regolamentazioni vigenti nei mercati dei beni, dei servizi e nel mercato del lavoro. Tali misure, se messe in atto, potrebbero avere un impatto significativo sulla crescita economica del Paese.
Le stime indicano che, se si attuassero riforme strutturali adeguate, il PIL italiano potrebbe crescere tra il 3,5 e l’8% entro la fine di questo decennio. Questo valore rappresenta un significativo incremento rispetto a quello che il Paese avrebbe registrato senza l’adozione di misure dirette a liberalizzare i mercati dei servizi tra il 2011 e il 2017. Il panorama attuale della regolazione economica, nel 2024, mostra già un modesto miglioramento verso dinamiche pro-concorrenziali rispetto al 2018.
Le aree chiave di intervento
Nella sua proposta, l’Autorità Antitrust ha identificato vari settori nei quali è necessaria un’azione immediata per potenziare la concorrenza. Le aree indicate vanno dall’energia alla distribuzione, e includono anche il settore dei taxi, la mobilità elettrica e le parafarmacie.
Uno dei principali obiettivi è quello di facilitare lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia. Attualmente, l’installazione di punti di ricarica pubblici è ancora in fase di sviluppo. Stando ai dati più recenti, nella primavera del 2024 si prevede che ci saranno circa 55.000 punti di ricarica per i 250.000 veicoli elettrici circolanti, mentre le previsioni per il futuro parlano di almeno 115.000 punti di ricarica e 3,7 milioni di veicoli elettrici entro il 2030.
Per raggiungere tali obiettivi, sarà fondamentale semplificare le procedure normative che regolano l’installazione e la gestione delle infrastrutture di ricarica. Secondo l’Autorità , le nuove normative dovranno incentivare la partecipazione di più attori nel mercato della gestione delle infrastrutture di ricarica a livello comunale.
La visione a lungo termine: innovare per crescere
Lorenzo Rustichelli, presidente dell’Autorità , ha ribadito l’importanza di perseguire politiche che non solo favoriscano la concorrenza, ma incoraggino anche l’innovazione e gli investimenti. La crescita economica sostenibile richiede che l’Italia si allinei con i cambiamenti globali, adottando pratiche più libere e aperte che favoriscano la competitività .
Nel contesto attuale, dove i mercati si evolvono rapidamente, l’adozione di misure dirette a rafforzare la concorrenza diviene non solo una scelta strategica, ma una necessità per il futuro del Paese. Le riforme proposte dall’Antitrust possono costituire un passo significativo verso la realizzazione di un mercato più dinamico e in grado di sostenere la crescita economica per gli anni a venire.