Tra conferme e cancellazioni alcuni bonus non saranno prorogati nel 2024. Tra cui questo il più richiesto in questi ultimi anni.
All’improvviso siamo giunti all’ultimo mese dell’anno e potremmo dire addio al 2023 ma anche a tanti bonus che negli ultimi anni sono stati un sostegno economico alle persone più svantaggiate.
Infatti, per alcuni bonus il 31 dicembre 2023 rappresenta una sorta di “pensione” perché l’attuale governo ha deciso di non prorogarli. Tra questi uno è stato il più richiesto non solo dai cittadini privati, ma anche dalle aziende. Scopriamo di quale bonus si tratta.
Addio a questo bonus: non confermato per il 2024
Tanti i bonus prorogati nel 2024 seppur con qualche taglio, come succede ai bonus edilizi. Questi, infatti, prevedono una minore agevolazione fiscale per cercare di riformare la materia alquanto frammentaria. Un esempio è il Superbonus che da un’aliquota del 90% (ricordiamo che al momento di entrare in vigore era 110%) passa al 70%.
Invece, cancellati i bonus case green, quello dei trasporti (anche se quest’ultimo sarà incluso nella Carta Dedicata a te prorogata nel 2024) e, soprattutto, il bonus acqua potabile.
Si tratta di un incentivo economico previsto per l’acquisto e l’installazione di impianti e sistemi domestici di filtraggio dell’acqua. Lo scopo del bonus è ridurre il consumo di acqua in bottiglie di plastica. Il bonus fu introdotto nel 2021 e proseguito nel 2022 e nel 2023. Il prossimo anno però non sarà presente. Insomma, restano pochi giorni per approfittarne in vista delle feste di Natale.
I beneficiari potranno ottenere il bonus per le spese effettuate dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023 che dovranno rientrare nelle seguenti soglie massime:
- 1.000 euro per ciascuno immobile, se a richiedere il bonus è una persona fisica;
- 5.000 euro per ogni immobile adibito ad attività commerciale o istituzionale, per gli enti non commerciali o per le attività d’impresa, arti e professioni.
Come ogni bonus, per ottenere il rimborso delle spese è necessario che l’acquisto sia documentato da una fattura elettronica, purché che all’interno sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito. Invece, per i privati il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale; non è accettato il pagamento in contatti. Infine, il bonus può essere inserito nella dichiarazione dei redditi oppure in compensazione tramite F24.
Si ricorda che la documentazione deve essere inviata tra il 1° e il 28 febbraio 2024 accedendo all’area riservata presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Ecco il percorso dettagliato: Servizi > Agevolazioni > Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile. Un’altra modalità per presentare la documentazione è inviare un unico file PDF seguendo le indicazioni tecniche presenti nella scheda informativa.