Ogni aspetto della nostra vita è ormai governata dall’IA, ad oggi però ha iniziato a rivoluzionare anche il mondo del lavoro.
La rivoluzione delle professioni è già in atto perché l’Intelligenza artificiale sta già prendendo piede molto rapidamente. Secondo alcuni studi del FMI impatterà sul lavoro con una percentuale del circa 40% e questo creerà ancora più disuguaglianze tra i lavoratori.
Gli studi in materia aumentano sempre di più, difatti secondo il Bluefocus Intelligent Communications Group Co., uno dei più importanti gruppi media e HR della Cina, ha affermato che sarà pronta a sostituire la sua forza lavoro con dei chatbot. In un’intervista il suo CEO ha dichiarato che questo potrebbe avvenire entro i prossimi cinque anni. Ma vediamo insieme quali sono i lavori considerati più a rischio.
Il FMI inoltre ha condotto un’accurata analisi attraverso il quale ha dimostrato quali sono i lavori più al sicuro che hanno un’alta compatibilità con l’Intelligenza Artificiale e quelli che hanno una bassa complementarietà.
Di sicuro la tecnologia non andrà a sostituire chi ricopre un alto grado di responsabilità come chirurghi, giudici e avvocati, ma sicuramente lo farà con ruoli quali operatori di telemarketing, lavapiatti, artisti e venditori. In casi più estremi questi posti di lavoro potrebbero addirittura scomparire mentre in altri andranno a ricoprire solo dei compiti chiave. Il problema è che ridurrà la manodopera portando così a salari più bassi.
Allo stesso tempo aumenterà la disuguaglianza in quanto i lavoratori ad alto reddito saranno premiati. Per questo motivo è necessario che prima che avvenga l’inevitabile i paesi vadano a istituire delle reti di sicurezza sociale per agevolare i lavoratori.
Come sempre non tutti sono sulla stessa lunghezza d’onda. Sono tanti i ricercatori che effettuano studi su questa tematica e nel 2023 Goldman Sacs ha pubblicato uno studio che mostra come l’IA potrebbe sostituire circa 300milioni di posti di lavoro. L’Università della Pennsylvania invece afferma che l’impatto sui lavoratori sarà il doppio della percentuale individuata dall’ FMI e quindi dell’ 80%. Quest’ultimo però lascia intravedere una luce in fondo al tunnel ovvero resisteranno alla grande i lavori manuali e le professioni creativa come i muratori, idraulici, baristi e cuochi.
L’Intelligenza Artificiale è sicuramente una rivoluzione ma non andrà a sostituire del tutto l’essere umano. Se non controllata però, potrebbe portare alla deriva alcune professioni. Per questo motivo ci aspettiamo dei piani di tutela da parte del Paese.
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