Importanti aiuti per ciò che concerne il settore degli affitti. Ecco tutto quello che può dare respiro agli inquilini
Nel panorama fiscale attuale, esiste la possibilità di ottenere un rientro parziale dei canoni di locazione versati nel corso del 2023. Tale prospettiva si concretizza attraverso una serie di agevolazioni fiscali, destinate a coloro che abbiano sottoscritto contratti di locazione per immobili ad uso abitativo, purché siano soddisfatte determinate condizioni. Andiamo a fare un riepilogo dei nostri diritti.
Il tema degli affitti – lo abbiamo visto in questi mesi – è piuttosto caldo. Questo perché la situazione economica dell’Italia è sempre molto fragile. I rincari e l’inflazione dovuti alla pandemia prima e alle tensioni internazionali poi, hanno eroso e stanno erodendo il potere d’acquisto degli italiani. Per questo, in questo periodo più che mai è importante che gli inquilini siano consapevoli di tali opportunità offerte dal sistema fiscale, al fine di poter recuperare una parte dei pagamenti di affitto effettuati nel corso dell’anno precedente.
Affitti: ecco gli aiuti
Per accedere a tali agevolazioni, è indispensabile disporre di un reddito soggetto a tassazione IRPEF, derivante da lavoro dipendente, pensione o attività autonoma. Restano esclusi dalla possibilità di beneficiare di tali detrazioni i redditi assoggettati a regimi di imposta diversi dall’IRPEF, come nel caso del regime forfettario applicato ai lavoratori autonomi. Gli aventi diritto a queste agevolazioni includono gli inquilini di alloggi destinati ad abitazione principale, locati mediante contratti a mercato libero o a canone concordato, nonché i lavoratori dipendenti che si trasferiscono per motivi professionali e gli studenti universitari fuori sede.
L’importo della detrazione è fissato a 300 euro per i redditi complessivi che non superino i 15.493,71 euro, mentre si riduce a 150 euro per redditi compresi tra 15.493,71 euro e 30.987,41 euro. È fondamentale sottolineare che tali redditi includono anche quelli soggetti al regime della cedolare secca. Non è prevista alcuna detrazione nel caso in cui il reddito complessivo, comprensivo di quello soggetto alla cedolare secca, superi i 30.987,41 euro. L’agevolazione è valida per i primi quattro anni dalla stipula del contratto di locazione. C’è, ovviamente, la necessità di dimostrare annualmente di possedere i requisiti per fruire dell’agevolazione.
La richiesta dell’agevolazione per i canoni di locazione può essere presentata attraverso la dichiarazione dei redditi, utilizzando il Modello Redditi (Ex Unico) o il Modello 730. Da allegare il contratto di locazione. Nel caso in cui il contratto sia intestato a più soggetti, l’agevolazione viene erogata in base alla quota di proprietà specificata nel contratto stesso.
Infine, il Bonus Affitto Giovani 2024, rivolto a giovani di età inferiore ai 31 anni che desiderano vivere al di fuori del nucleo familiare. Tale bonus prevede una detrazione fiscale del 20% sui canoni di locazione, con un importo massimo di 2.000 euro, partendo da un importo forfettario minimo di 991,60 euro. Anche in questo caso, l’agevolazione è valida per i primi quattro anni di contratto di locazione.