Tantissimi italiani potrebbero perdere il diritto alle rate con cui affrontare le rottamazioni: le novità dettate dall’Agenzia delle Entrate.
Giungono continue novità sul fronte delle rottamazioni delle cartelle esattoriali, e non sempre si tratta di notizie positive. Il Governo potrebbe riformulare i termini della sanatoria per coloro che non sono riusciti a rispettare le ultime due date del 31 ottobre e 30 novembre ma potrebbe anche imporre nuove regole, più rigide, sulla decadenza delle rate previste.
Negli ultimi anni, più volte, lo Stato ha permesso di affrontare le cartelle esattoriali attraverso le rottamazioni al saldo e stralcio oppure con la cancellazione d’ufficio di alcuni debiti divenuti obsoleti. A tali misure si è sempre abbinato il metodo delle rateazioni ordinarie delle cartelle.
Tale utile sostegno per i contribuenti indebitati con il fisco potrebbe però decadere in alcuni casi. Lo spiega l’Agenzia delle Entrate, annunciando in quali casi si arriva all’annullamento delle rate per chi ha sbagliato con la rottamazione delle cartelle. Il Governo ha introdotto a fine 2023 una nuova procedura finale per le nuove rottamazioni.
In tal senso dovrebbero essere chiare le possibilità di accedere al piano di rateizzazione massimo di 120 mesi. La specifica vigente è quella di un piano di rientro di 72 rate per tutti e 120 rate per chi può dimostrare di essere in evidenti condizioni di difficoltà economiche. Nessuno però è in grado di dire quando questo progetto potrebbe davvero esordite.
Senza un canale aperto per la rottamazione, c’è chi non riesce a spalmare i debiti contratti con il concessionario della riscossione. E ci sono tantissimi contribuenti nei guai. Come per esempio quelli che non sono riusciti ad associarsi alle precedenti rottamazioni e sono ancora in attesa delle nuove.
Inoltre c’è chi ha subito la decadenza dai precedenti piani e che non può più richiedere di partecipare ai nuovi. E poi c’è la novità che rischia di cassare in un sol colpo tutte le possibilità di uscita dei contribuenti che hanno avuto problemi in precedenza.
C’è chi è decaduto dalla rottamazione e ha dunque rate che non è possibile saltare, e poi c’è chi ha perso il diritto alla rateizzazione ordinaria per aver saltato un numero di rate. Per le regole vigenti chi salta 8 rate di un vecchio piano di dilazione (pure se le rate saltate non sono consecutive), perde di fatto il diritto al pagamento a rate.
In questo caso tutto il debito rimasto deve essere pagato in un’unica soluzione. Tale situazione si riferisce ai piani di rateazione relativi a domande presentate dopo il 16 luglio 2022 e anche nell’ipotesi di mancato versamento delle somme dovute per la definizione agevolata.
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