Pensare che possa esistere acqua minerale con le feci sembra impossibile, invece è così. Ecco di quale si tratta per evitare di acquistarla.
L’acqua non manca ovviamente mai in nessuna casa, anzi ognuno di noi dovrebbe ricordarsi di berne sempre almeno due litri al giorno, in modo particolare in estate, ben sapendo come farlo possa prevenire la disidratazione. Raggiungere questo quantitativo non è così semplice per tutti, ma sarebbe importante farlo magari diluendolo in più bicchieri nell’arco della giornata per garantire benefici a tutto l’organismo.
Anche in un ambito come questo ognuno può avere i propri gusti, c’è chi infatti la preferisce frizzante, chi invece naturale, ma anche risolto il dubbio su quello si può propendere per un marchio rispetto a un altro. È un errore infatti pensare che non ci siano distinzioni, anche se sembra impossibile pensare che possa esserci in commercio acqua minerale con le feci, invece è così.
L’acqua minerale con le feci esiste davvero
Quando si tratta di acquistare l’acqua ognuno può avere i propri gusti, per questo difficilmente quando ci si è abituati con un marchio si tende a cambiare. Raramente si arriva però a consultare le componenti, che sono comunque indicate sull’etichetta in un’ottica di trasparenza che è più che mai necessaria, anche se non sarebbe male farlo.
Nel momento in cui ci si reca al supermercato ci si deve fidare dei prodotti in commercio e dare per scontato che quello che è in vendita non sia nocivo, anche se non mancano le eccezioni. È stata infatti individuata acqua minerale con le feci, caratteristica che non può che essere dannosa. Il riferimento è ai batteri fecali presenti nell’acqua frizzante “Perrier” proprietà di Nestlé, molto popolare in Francia e commercializzata anche in Italia. A darne notizia all’Afp è stata la stessa Nestlè Waters, che si è difesa sottolineando di avere già distrutto parte della sua produzione.
Pur di evitare altri problemi, l’azienda ha inoltre annunciato di voler interrompere a titolo precauzionale, l’utilizzo di uno dei punti da dove proviene l’acqua contaminata, situati a Gard, nel sud della Francia. Non ci sarebbe alcun intento doloso, anche se alcuni potrebbero pensarlo. A influire su quanto accaduto sarebbe stato il temporale Monica, particolarmente violento, che aveva colpito la zona a metà marzo.
Oltre a Nestlè Waters, a muoversi a tutela dei consumatori ci ha pensato anche il prefetto del Gard, che ha diffuso un decreto a riguardo, evidenziando di avere rinvenuto “una contaminazione di origine fecale (coliformi, Escherichia coli), ma anche da germi della specie Pseudomonas aeruginosa”. Questa situazione potrebbe avere generato danni all’acqua prodotta, per questo è stato chiesto di “sospendere senza indugio l’utilizzo” dei pozzi incriminati, convinti di come questo possa generare un “rischio per la salute dei consumatori”.
L’attività di Nestlè presso il pozzo potrà così riprendere solo quando saranno identificate ed eliminate tutte le fonti di inquinamento, dando prova di dodici mesi di analisi conformi.