Francesca Romana Rossi, responsabile delle risorse umane di Accenture in Italia, ha annunciato un piano di assunzioni ambizioso per il prossimo anno fiscale. L’azienda sta cercando di integrare nel proprio team circa 4.000 nuovi collaboratori, di cui 2.500 saranno focalizzati su settori digitali e tecnologici. Questi posti di lavoro includeranno aree come intelligenza artificiale, data management, cloud e infrastrutture. Le restanti 1.500 assunzioni saranno distribuite in vari settori, dai servizi bancari e assicurativi alla grande distribuzione, automotive, utilities e energia. Con un forte interesse verso i candidati innovativi, Accenture si distingue per la sua capacità di attrarre talenti, senza subire gli effetti negativi delle recenti ondate di dimissioni nel mercato del lavoro.
Rossi ha riflettuto sul notevole percorso di crescita di Accenture, che ha attraversato diverse fasi dall’inizio della sua avventura. Più di vent’anni fa, quando era ancora nota come Andersen Consulting, l’azienda contava 48.000 dipendenti nel mondo e poche migliaia in Italia. Con il rebranding in Accenture nel 2001, la società ha voluto evidenziare la sua focalizzazione sul futuro. Ad oggi, Accenture impiega 24.000 persone in Italia e 799.000 a livello globale, confermando una continua espansione che si prevede continuerà anche nel 2025. Rossi ha sottolineato che Accenture cerca talenti sia nelle discipline tecniche che in quelle umanistiche, mostrando un approccio inclusivo nella selezione del personale.
Accenture attribuisce grande valore alla formazione, vantando oltre 40 Academy interne. Circa la metà di esse si dedica specificamente a rafforzare le competenze STEM per chi proviene da facoltà umanistiche, dimostrando che una laurea in quest’area non esclude l’accesso a carriere nel mondo tech. Con oltre 60 ore di formazione annuale per dipendente, l’azienda ha investito significantemente nella crescita delle competenze del suo personale. Negli ultimi dodici mesi, a livello globale, Accenture ha fornito 44 milioni di ore di formazione, investendo un miliardo di dollari su un catalogo che offre 80.000 corsi e 340.000 certificazioni. Questo investimento spazia dalla formazione tecnica a quella in soft skills, sempre più necessarie nell’era dell’intelligenza artificiale.
Il tasso di turnover di Accenture in Italia si attesta attorno al 10%, un dato relativamente basso per una società di consulenza, ma più alto se considerato su scala generale. Rossi ha spiegato che questo turnover è fisiologico e permette un ricambio costante di talenti in azienda. Accenture si impegna a supportare il mercato del lavoro italiano, affrontando le carenze di competenze digitali. Per raggiungere questo obiettivo, l’azienda collabora attivamente con il mondo accademico, attivando 60 partnership per 250 iniziative, tra cui hackathon, career days e seminari. L’aim di Accenture è quello di aumentare il quoziente digitale del Paese, assicurando che ogni singolo individuo possa disporre delle competenze necessarie per interagire con le tecnologie moderne.
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