Mettersi in regola se si sono commessi abusi edilizi non può che essere determinante per i problemi, ma si tratta di un’azione che ha un costo da sostenere.
Quando si decide di costruire una casa e si ha la possibilità di scegliere si desidera ovviamente che questa sia il più possibile ai propri desideri. Si tratta di una situazione che non è così frequente, anche per chi dovesse puntare su un’abitazione in costruzione, che può avere magari delle caratteristiche corrispondenti a quanto scelto dall’impresa.
Questo può accadere magari se si ha modo di prendere contatto precedentemente con geometra o architetto che si occuperanno della realizzazione dell’immobile, che potrebbero quindi guardare con un occhio di favore alla situazione. Situazioni simili hanno però portato, anche in passato, ad abusi edilizi che ora sono inevitabilmente irregolari, a maggior ragione ora che è destinata a entrare in vigore la normativa sulle case green.
Il piano salva-case deciso dal Ministro Matteo Salvini punta a cercare di dare un sostegno al settore immobiliare, uno di quelli che vive una fase di profonda crisi nel nostro Paese, ma non può che rendere necessario fare una serie di lavori per chi ha un’abitazione che rientra tra gli abusi edilizi. Doversi muovere in questa direzione genera inevitabilmente preoccupazione perché c’è chi teme di non avere il denaro necessario per portare a termine l’operazione.
Il leader della Lega ha comunque voluto essere chiaro: gli abusi veri e propri non possono rientrare nel condono, proprio perché si tratta di costruzioni che non dovevano esserci, almeno con quelle caratteristiche. Ed è per questo che su quello lui è stato chiaro con il suo consueto modo di esprimersi, sottolineando come “in quei casi c’è la ruspa“.
Una regolarizzazione comunque ci sarà, ma se riguarderà casi di abusi sarà per situazioni piccole, che non hanno stravolto il panorama immobiliare. Basti pensare quindi all’inserimento di muri che possono essere inseriti per creare un locale in più o ha scelto di fare un soppalco per avere un piano in aggiunta alla casa.
Effettuare una riqualificazione per rendere le case green come stabilito dall’Unione Europea non è però la soluzione ideale per Salvini, consapevole di come sia impossibile per tanti italiani avere i fondi necessari per farlo. È proprio per questo che a breve dovrebbe essere approvato un provvedimento volto a rendere regolari le situazioni meno problematiche, che riguardano l’80% del patrimonio, secondo le stime del catasto.
L’idea alla base della proposta di Salvini è quella di favorire le persone che non hanno la possibilità di vendere o regolarizzare il proprio immobile a causa della normativa che prevede la doppia conformità. Questa infatti impedisce il cambio di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee e di avere il permesso per sanare e l’immobile non è conforme alle regole del periodo in cui l’intervento è stato realizzato e a quelle attualmente in vigore nel momento che si richiede la sanatoria.
Ovviamente, come è facile immaginare, realizzare dei lavori può essere costoso. Come è facile immaginare, maggiori sono le difformità a cui si deve porre rimedio, maggiore sarà la spesa da sostenere. A trarne vantaggio non potranno che essere i Comuni., che potrebbero addirittura arrivare a incassare una cifra vicina ai 10 milioni di euro.
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